Mercatone, tra crisi e manifestazioni d’interesse
Il 12 marzo scorso, nell’ufficio dell’Unità di gestione delle vertenze del Ministero dello Sviluppo Economico le organizzazioni sindacali Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil, Uiltucs-Uil, Ugl-Terziario e Flaica-Cub, alla presenza di dirigenti delle Regioni Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Toscana, hanno incontrato il management di Mercatone Business Srl.
L’occasione di confronto, promossa dall’amministrazione centrale della società a seguito di una richiesta avanzata dai sindacati, ha rappresentato un utile passaggio per fare il punto, a seguito delle manifestazioni d’interesse pervenute all’impresa, circa lo stato gestionale della rete di vendita e gli esiti attesi dalla verifica in corso in ordine alle proposte formalizzate.
Nel corso dei lavori del tavolo, il vertice di Mercatone Business ha richiamato la grave situazione gestionale generata dalla scarsa liquidità. In particolare, l’amministratore delegato ha ammesso che, data la scarsità della cassa originata e considerato il fatto che la società sta lavorando unicamente con risorse proprie generate dalle vendite, certamente non si riuscirà (con le sole forze dei negozi ancora attivi) ad arrivare alla scadenza del 19 maggio 2015 (primo termine per la presentazione del piano concordatario al Tribunale di Bologna).
Inoltre, le organizzazioni dei lavoratori hanno appreso che, per il tramite di due distinti advisor, sono giunte alla società altrettante manifestazioni d’interesse, che sono state passate dalla direzione agli organismi della procedura ai fini della predisposizione delle verifiche di competenza.
Entro la prossima settimana dovrebbero aversi notizie in ordine alla valutazione dei suddetti organismi e qualche notizia in più rispetto al perimetro dei negozi oggetto di interesse dei potenziali acquirenti finora interessati.
Naturalmente desta molta preoccupazione il fatto che la società, nonostante l’importante ricorso al contratto di solidarietà e alla dichiarata riduzione delle spese di struttura, continui ad accumulare debiti.
Se non si dovesse concretizzare a breve una delle manifestazioni d’interesse richiamate, è assai probabile che la procedura concordataria potrebbe degenerare in fallimento, in quanto è chiaro – quantomeno ai più – che il buon esito della strada intrapresa (che comunque prevede la continuità parziale degli asset, cioè poco più della metà dei punti vendita) é fortemente subordinata alla credibilità di una proposta economica di un soggetto terzo.
In relazione alle vendite e all’involutivo andamento gestionale, è assai indicativa della situazione critica la dinamica registrata a rete omogenea del crollo verticale avvenuto negli ultimi anni.
Per i sindacati, a seguito del perfezionarsi dell’iter della verifica delle manifestazioni d’interesse, è necessario da un lato approntare le garanzie previste dall’ordinamento in materia di ammortizzatori sociali attivabili e dall’altro proseguire nel confronto col soggetto che dovesse rilevare la titolarità degli asset suscettibili di cessione.
A tal fine, Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil hanno richiesto all’Unità di gestione delle vertenze del MiSe di farsi parte proattiva verso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per un maggior coinvolgimento di quest’ultimo dicastero nella delicatissima vicenda societaria di Mercatone Business Srl.
Accogliendo una nostra sollecitazione, il tavolo di confronto al MiSE si riunirà alle ore 11:00 del 1° aprile 2015. Nel frattempo, Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil reitereranno la richiesta d’incontro al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per effettuare una prima ricognizione in ordine agli ammortizzatori sociali in corso di applicazione sia presso Mercatone che nelle altre società facenti parte del gruppo.