Metro Italia, presente e futuro dei lavoratori sul tavolo
Lo scorso 10 settembre si è tenuto l’incontro tra Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Metro Italia S.p.A., in cui sono stati affrontati diversi temi centrali per il presente e il futuro dei lavoratori: le relazioni sindacali, la situazione economica dell’azienda, i processi di riorganizzazione e il servizio mensa.
In apertura dei lavori, abbiamo ribadito con chiarezza e determinazione che l’attuale sistema di relazioni sindacali, così come oggi si presenta e si articola a tutti i livelli, non è più per noi sostenibile.
Il confronto costruttivo tra parti sociali è da sempre un elemento distintivo della storia sindacale in Metro Italia. Per anni, questa modalità ha generato valore aggiunto, contribuendo non solo a elevare le condizioni di lavoro, ma anche a sostenere concretamente lo sviluppo aziendale.
Tuttavia, negli ultimi tempi, con il mutare degli assetti organizzativi e strategici dell’azienda, anche le relazioni sindacali hanno subito un peggioramento evidente, fino a diventare un passaggio formale e marginale.
Non possiamo più permettere che questo spirito di collaborazione si disperda. In un momento così complesso per l’azienda, che si trova a dover affrontare scelte delicate sul piano economico e organizzativo, è indispensabile ripristinare un clima relazionale sano, strutturato, leale, non solo per tutelare i diritti dei lavoratori, ma anche per individuare insieme soluzioni mirate e condivise, con l’obiettivo di salvaguardare l’occupazione e rilanciare i punti vendita in difficoltà.
Le relazioni sindacali non sono un ostacolo, ma una risorsa fondamentale. Sono lo strumento attraverso cui è possibile affrontare i momenti di crisi insieme, con responsabilità, visione e coesione sociale.
Oltre a richiedere il ripristino di relazioni sindacali autentiche, abbiamo sollecitato la direzione aziendale a onorare gli impegni assunti negli incontri precedenti, in particolare riguardo al confronto sul sistema degli appalti – tema ancora aperto e strategico per la gestione del lavoro indiretto. Riteniamo inaccettabile posticipare ulteriormente questioni tanto rilevanti, che toccano da vicino le condizioni di lavoro e il rispetto degli impegni contrattuali già sottoscritti.
Tant’è che abbiamo invitato la direzione aziendale a farsi carico e mantenere l’impegni assunti negli incontri precedenti relativi al confronto sul sistema dell’appalti e alla questione dell’accordo di avvio delle attività del magazzino di Pontedera.
Inoltre, abbiamo avanzato la richiesta di estendere il servizio mensa a tutto il perimetro aziendale, per eliminare le discriminazioni di trattamento oggi in atto in azienda, con l’applicazione integrale di quanto disposto dal contratto integrativo aziendale, sia della ripartizione dei costi pari a 1/3 a carico dei dipendenti e 2/3 a carico dell’azienda, che il servizio di ristorazione “Food360” e comunque la garanzia di un servizio omogeneo per tutti in termini di qualità e di modalità nella ripartizione dei costi.
Riteniamo che su questi temi – come su molti altri – sia improrogabile l’apertura di un confronto strutturato, serio e trasparente, che dia risposte concrete alle tante attese ancora disattese. Solo così sarà possibile ricostruire il necessario clima di fiducia tra le parti.
L’azienda ha poi presentato i dati economici relativi all’esercizio relativo all’anno fiscale 2025, evidenziando – a fronte di risultati commerciali positivi – una situazione economico-finanziaria ancora critica. Buone performance anche per le nuove aperture: il punto vendita di Olbia ha superato gli obiettivi, mentre il deposito di Pontedera mostra un andamento più che positivo, trainando i risultati della rete toscana.
Nonostante tutto ciò, sono emerse criticità che impattano pesantemente sull’equilibrio economico dell’azienda e sulla situazione di vulnerabilità su alcuni punti vendita.
Per questi punti vendita l’azienda ha comunicato l’attivazione di un piano di rilancio in fase di studio. Per il punto vendita di Venezia, al contrario, è stata annunciata la chiusura per motivi
economici.
Come organizzazioni sindacali abbiamo espresso la nostra totale contrarietà alla chiusura di Venezia e abbiamo richiesto la revoca immediata della decisione, avviando un confronto serio che tenga conto dell’impatto occupazionale.
Abbiamo altresì sollecitato l’apertura di un tavolo di confronto strutturato su tutti i punti vendita in difficoltà, affinché non si scarichino sui lavoratori le conseguenze di scelte gestionali sbagliate o non condivise.
L’azienda, pur confermando la decisione su Venezia, ha manifestato la disponibilità a un percorso di confronto sulle restanti situazioni critiche.
Per questo, abbiamo già programmato un nuovo incontro per il giorno 3 ottobre alle ore 10 a Milano, appuntamento che dovrà rappresentare un momento decisivo non solo per affrontare i nodi ancora aperti, ma anche e soprattutto per dare avvio a una nuova fase di relazioni sindacali fattive, trasparenti e orientate alla responsabilità condivisa.