Metro: occupazione in calo, dubbi sul premio variabile
Il 22 giugno 2018 si è svolto l’incontro con Metro C&C a Roma. L’impresa ha presentato alcuni andamenti del mercato e del impresa con ovvie specifiche al mercato dell’horeca (Hotellerie-Restaurant-Café).
Ha dichiarato alcune preoccupazioni inerenti il possibile aumento dell’IVA. La delivery è in costante crescita mentre il CC in lieve diminuzione di fatturato anche se il trend negativo sembra in fase di assestamento.
Rilevante che sulla piazza di Milano in cui è stato aperto il magazzino dedicato crescono sia la delivery che il CC. Positivo il risultato del servizio Trasportation che preserva i clienti nei punti vendita e difende la marginalità.
L’azienda ha dichiarato che tra le strategie prossime prevede di acquisire piccole aziende locali, intende proseguire la politica di riduzione dei costi e non sono escluse nuove aperture.
Le organizzazioni sindacali, in un’accurata analisi dell’andamento dei fatturati e delle ore retribuite, hanno contestato la riduzione dell’organico sia in termini di ore ordinarie che straordinarie, supplementari, nonché un calo dell’utilizzo dei tempi determinati.
Questo processo, oltre a significare un calo complessivo dell’occupazione in Metro, palesa quanto le RSA/RSU denunciano da mesi, ossia un drastico peggioramento dei ritmi e dei carichi di lavoro aggravato da una sempre maggiore flessibilità organizzativa portata avanti dall’impresa.
Questo processo, inoltre, può determinare rischi sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Le organizzazioni sindacali hanno denunciato all’impresa processi di consolidamento delle ore di lavoro in una gestione unilaterale, venendo meno a quanto previsto dal contratto integrativo in materia di consolidamento delle ore per i part time.
Questa modalità diventa ancor più grave nelle unità produttive che hanno affrontato riorganizzazioni attraverso procedure di mobilità ed in cui ancora sono vigenti accordi di salvaguardia occupazionale.
È stata denunciata inoltre la situazione che riguarda Bolzano, in cui da settimane è noto che ci sono trattative aperte con la proprietà immobiliare del punto vendita.
L’impresa non ha voluto fornire specifiche limitandosi a dichiarare che ha intenzione di garantire il presidio del territorio ma senza dare garanzie sul futuro occupazionale.
Le segreterie nazionali hanno ribadito le richieste, già avanzate nella commissione salute e sicurezza dalle rappresentanze sindacali: individuare una procedura per l’apertura cassetto in caso di rapina al fine di ridurre i rischi per gli addetti alla cassa, nonché ampliare la platea di lavoratori competenti nelle procedure antincendio e primo soccorso in quanto spesso non è presente nei punti vendita nessun lavoratore adibito.
Considerato l’esito del 2017 e l’andamento del 2018 le organizzazioni sindacali hanno manifestato alcune criticità sull’attuale sistema di premio variabile, anche in virtù di alcuni obiettivi determinati dall’azienda che dimostrano di essere irraggiungibili.
A riguardo Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno chiesto le intenzioni dell’impresa sul contratto integrativo che scadrà il 31 gennaio 2019.
L’impresa non è stata in grado di fornire risposte chiare ma è stato possibile comprendere che intende procedere con il rinnovo ed è probabile che vorrà agire nuovamente tramite disdetta.
Per iniziare il percorso di preparazione della piattaforma rivendicativa e per affrontare nel complesso la situazione dell’impresa è convocato il coordinamento unitario delle strutture, delle delegate e dei delegati per il 17 luglio 2018 alle ore 11,00 a Roma nella sede della Fisascat Nazionale in via dei Mille 56, i lavori termineranno alle ore 17.