Ministro del Lavoro e Parti Sociali: nota UIL
L’ incontro del 22 maggio con il nuovo Ministro del Lavoro Enrico Giovannini non poteva non essere interlocutorio, ma sostanzialmente può essere considerato un primo passo utile nella definizione di un programma di lavoro estremamente ambizioso e che, nelle intenzioni del Ministro, dovrebbe concludersi entro la fine di luglio in modo da dare le prime risposte alle imprese ed ai lavoratori a partire dalla ripresa delle attività dopo la pausa estiva perché, come ha sottolineato lo stesso Ministro, “il tempo non è una variabile indipendente”.
Un intervento molto sintetico e pragmatico che ha delineato le poche priorità su cui intervenire e sulle quali concentrare le scarse risorse disponibili, che comunque al momento non sono state quantificate.
Tra i temi toccati nell’intervento del Ministro la manutenzione, senza stravolgimenti, della recente Riforma del Mercato del Lavoro, la necessità di intervenire sul sistema degli ammortizzatori sociali (riferendosi soprattutto a quelli in deroga), il rilancio dei Servizi per l’Impiego ed infine quella che è stata giustamente considerata la priorità tra le priorità: la definizione di un piano straordinario per l’occupazione giovanile.
Tutti temi che saranno affrontati in specifici tavoli tecnici, attraverso approfondimenti tematici e proposte operative che il Ministro si è impegnato a sottoporre al confronto con le parti sociali.
L’incontro si è poi sviluppato in un giro di interventi di tutte le parti sociali presenti che, nel condividere le priorità e le modalità di lavoro individuate dal Ministro, hanno però indicato soluzioni e proposte che confermano le profonde differenze di approccio tra le parti datoriali e quelle sindacali.
La UIL ha ribadito la insufficienza delle risorse messe a disposizione per gli ammortizzatori in deroga che peraltro sono state reperite indebolendo gli interventi indirizzati alla produttività ed alla formazione.
Per quanto attiene alle modifiche da apportare alla Riforma del mercato del Lavoro è stato sottolineato come i dati statistici indichino che le novità introdotte sulle tipologie contrattuali abbiano, in quadro di grande difficoltà quantitativa e qualitativa dell’occupazione, ridotto l’utilizzo di quelle più deboli e precarie ed al contempo non hanno determinato quella caduta nell’utilizzo del tempo.
La UIL ha chiesto, inoltre, che la verifica sugli ammortizzatori venga estesa a tutto il sistema di tutele, come ridefinito dalla Riforma, aprendo una riflessione sulla Legge 223/91 ed in particolare sull’istituto della mobilità la cui abrogazione è prevista a partire dal 2017.
Infine, nel condividere il carattere di straordinarietà che deve caratterizzare l’intervento sull’occupazione giovanile, sono stati ricordati i ritardi accumulati nella spesa delle risorse comunitarie e la necessità di velocizzare la spesa, sulla scorta delle recenti esperienze del Piano di Azione e Coesione, ipotizzando un piano straordinario che faccia perno proprio su tali risorse ed incentivi la “buona occupazione”, privilegiando le misure mirate alla stabilizzazione, ad un miglior utilizzo dei tirocini e soprattutto al rilancio dell’apprendistato in tutte e tre le sue tipologie.