Penny Market, andamento e futuro: serve un confronto strutturato a livello nazionale
Il 17 ottobre si è svolto a Roma l’incontro nazionale con Penny Market, nel corso del quale l’azienda ha fornito un aggiornamento complessivo sulla situazione attuale e sulle prospettive future.
È stato dichiarato l’avvio di un percorso di riorganizzazione, che si svilupperà nei prossimi anni con l’obiettivo di una ripresa complessiva e il ritorno a condizioni di sostenibilità economica e produttiva.
L’azienda ha quindi approfondito l’illustrazione del progetto di un piano industriale articolato, con un orizzonte immediato per la parte di ristrutturazione operativa della rete e una visione di lungo periodo per l’espansione strategica.
Il piano punta a rilanciare e riorganizzare l’intera rete attraverso quattro direttrici principali:
Rete vendita
Il piano di rilancio della rete vendita si inserisce all’interno di un orizzonte pluriennale, con una prima fase operativa di quattro anni.
L’azienda ha comunicato che il processo dovrebbe avvenire, secondo quanto dichiarato, attraverso una razionalizzazione basata su valutazioni di performance e sostenibilità con l’impegno, espresso dall’azienda, alla salvaguardia dei livelli occupazionali.
Anche a fronte di una riduzione contenuta nei numeri, Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno sottolineato come ogni variazione della rete richieda attenzione, trasparenza e confronto, in considerazione delle possibili ricadute organizzative e occupazionali che anche interventi puntuali possono generare sui territori.
Logistica
La rete logistica attuale è composta da sette magazzini principali, più un fresh hub situato a Buccinasco. L’azienda ha segnalato che questa configurazione non è più adeguata alla distribuzione attuale dei negozi e delle referenze. È prevista una razionalizzazione della logistica, con una rivisitazione dell’assetto dei quattro magazzini presenti nel Nord Italia, al fine di migliorarne l’efficienza, ridurre i costi e rispondere meglio al fabbisogno dei punti vendita.
Come organizzazioni sindacali, abbiamo evidenziato che ogni intervento su strutture e processi logistici deve essere accompagnato da un confronto preventivo e trasparente, anche rispetto alle ricadute dirette e indirette sull’occupazione.
Assortimento
Penny ha annunciato una revisione degli assortimenti, con una significativa riduzione delle referenze e l’introduzione di una clusterizzazione sia geografica che per formato di negozio (grande, medio, piccolo).
L’obiettivo dichiarato è quello di rendere l’offerta più coerente, leggibile e rispondente alle esigenze dei clienti.
Anche in questo caso, sarà necessario un monitoraggio attento delle ricadute organizzative.
Operatività di punto vendita
Sono in corso test sperimentali in otto punti vendita pilota, distribuiti in diverse aree del Paese.
Le sperimentazioni riguardano attualmente l’introduzione di nuove soluzioni tecnologiche, con l’obiettivo di migliorare la percezione del cliente e ottimizzare i flussi di lavoro.
L’azienda ha inoltre avviato un progetto che prevede attività formative rivolte a circa 1.100 lavoratrici e lavoratori, con un focus specifico sui reparti freschi.
Abbiamo ribadito l’importanza che ogni innovazione tecnologica o organizzativa venga accompagnata da formazione adeguata, tutela delle mansioni e confronto sindacale, evitando ricadute unilaterali sulle condizioni di lavoro.
Pur non essendo stati ancora forniti nel dettaglio i contenuti e le modalità operative della riorganizzazione in corso, è evidente, anche dalle linee presentate, che l’azienda stia mettendo in campo interventi significativi su assetti commerciali, rete logistica, struttura organizzativa e processi interni.
Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno espresso in modo chiaro e unitario la necessità che ogni passo futuro venga gestito e accompagnato a livello nazionale, in un confronto strutturato e trasparente, a partire da:
- la tutela e salvaguardia dei livelli occupazionali in ogni area aziendale coinvolta (vendita, logistica, servizi e esternalizzazioni);
- la richiesta che ogni impatto occupazionale venga anticipato e discusso, evitando approcci unilaterali o parziali.
Abbiamo richiamato con forza anche la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto, in particolare nell’ambito logistico, ribadendo la necessità di coinvolgimento, tutela e trasparenza anche per chi opera indirettamente ma in maniera strutturale all’interno dell’organizzazione aziendale.
Abbiamo ribadito che ogni ipotesi di trasformazione, razionalizzazione o rimodulazione dovrà prevedere il coinvolgimento del sindacato come garanzia di trasparenza e di gestione partecipata, coerente con la complessità dei cambiamenti previsti.
Inoltre, è stata sottolineata la necessità che, parallelamente al piano di riorganizzazione, venga affrontato con serietà e responsabilità il tema delle condizioni di lavoro nei punti vendita, con particolare attenzione a:
- stress da lavoro correlato (è stata richiesta la condivisione dei dati relativi alla rilevazione effettuata in azienda)
- gestione delle turnazioni
- organizzazione del lavoro
- salute e sicurezza
- relazioni sindacali territoriali
- conciliazione dei tempi di vita e di lavoro
Si tratta di criticità che continuano a emergere nei territori e che richiedono risposte concrete e strutturate. In questo senso, abbiamo richiesto la condivisione di un calendario certo di incontri territoriali, in grado di affrontare in modo coordinato e puntuale le problematiche che persistono nella gestione quotidiana dei punti vendita.
Permane inoltre la necessità, più volte espressa al tavolo e oggi ancora più pressante, di costruire un quadro strutturato di confronto a livello nazionale su: relazioni sindacali, organizzazione del lavoro, formazione, salute e sicurezza, equilibrio vita/lavoro.
Un confronto su questi temi rappresenta una condizione necessaria per accompagnare in modo responsabile e condiviso i prossimi passaggi che l’azienda intenderà mettere in atto.