Retail Benetton: si attende la convocazione del MinLavoro
Si è svolto, il 13 marzo u.s., l’incontro tra le OO.SS. e la società Milano Report Srl (società di retail del gruppo Benetton) nell’ambito della procedura 223/91 avviata dalla società il 13 febbraio 2014.
All’incontro erano presenti, oltre ai responsabili delle risorse umane, i responsabili commerciali dei due brand Sisley e Benetton.
Le OO.SS. hanno chiesto nuovamente alla società di fornire un quadro il più possibile completo sulle intenzioni di riorganizzazione del retail aggiungendo dettagli e dati a quanto delineato nei precedenti incontri, in particolare in relazione alle possibili nuove aperture.
E’ stato inoltre chiesto di fornire i dettagli economici dei punti vendita in chiusura e le iniziative messe in campo per ridurre i costi degli stessi al fine di evitarne la chiusura.
Infine è stata ribadita la richiesta di avere i dati sul personale a tempo determinato e sulle esigenze dei pdv che potrebbero assorbire parte dell’esubero dichiarato.
Ne è seguito un approfondimento sui dati economici dei negozi di cui è prevista la chiusura, dai quali emergerebbe un forte disequilibrio economico sia in termini di costi fissi e di affitto sia in relazione al costo del personale. L’azienda ritiene che eventuali interventi temporanei sulla riduzione del costo del lavoro sarebbero comunque insufficienti, e ha comunicato che le azioni mirate alla riduzione dei costi di affitto non hanno sortito effetti risolutivi. L’azienda, ha confermato pertanto le chiusure previste nella procedura, imputando la responsabilità delle stesse ai soggetti che li gestivano in affitto di ramo. L’azione nei prossimi mesi si concentrerà sui pdv esistenti recuperando reddittività, mentre non sono previste nuove aperture a breve.
Rispetto alle possibili ulteriori restituzioni di altri rami d’azienda, Milano Report ha confermato che nei prossimi mesi potrebbero essercene altre sia per volontà aziendale di gestire negozi rilevanti, sia per volontà dei cessionari. In questo ultimo caso l’azienda non esclude la possibilità di altre chiusure.
Abbiamo posto all’azienda la necessità di gestire il complesso della riorganizzazione a livello nazionale, e quindi che anche le procedure ex art 47 che verranno attivate vengano comunicate anche alle OO.SS. nazionali. Inoltre è stato chiesto all’azienda che gli esuberi dichiarati vengano tutelati attraverso strumenti conservativi, quali la cassa integrazione e la cassa integrazione in deroga per gli apprendisti, e che l’azienda si impegni al ricollocamento del personale eventualmente posto a zero ore nei pdv che rimarranno aperti, anche per esigenze temporanee, con criteri condivisi sui richiami. Le OO.ss. hanno0 inoltre proposto che, ove possibile, la cassa venga gestita con rotazioni su piazza. Infine hanno chiesto di poter attivare un monitoraggio degli altri pdv in affitto di ramo, sia per comprenderne lo stato sia per valutare possibili ricollocazioni degli esuberi dichiarati da Milano Report.
La società ha dato disponibilità a richiedere una cigs e una cigs in deroga per cessazione parziale di attività, alla possibilità di ricollocazioni e all’individuazione di criteri condivisi per la gestione delle stesse.
Rispetto alla possibilità di una CIGS a zero ore che riguarderebbe il personale dei negozi già chiusi, le OO.SS. hanno chiesto una possibile rotazione su piazza da sostenere attraverso il confronto territoriale. Su questo ultimo punto è stato richiesto un supplemento di confronto dal momento che l’azienda si è riservata di valutare questa ipotesi. La società non ritiene al momento di potersi attivare presso i terzi cessionari dei rami, non escludendo che ciò possa avvenire in futuro.
Inoltre il confronto ha individuato altre possibili soluzioni, quali l’outplacement – rispetto al quale l’azienda presenterà una proposta – e la mobilità incentivata con il criterio della non opposizione. Questa potrebbe essere aperta coinvolgendo non soltanto il personale dei negozi interessati dalla procedura, ma anche i negozi dei territori di riferimento per permettere eventuali ricollocazioni. L’azienda ha proposto un’incentivazione di 4 mensilità lorde della retribuzione ordinaria, rispetto alla quale abbiamo dichiarato la nostra insoddisfazione e che il punto di riferimento dovrà essere almeno quanto
riconosciuto in conclusione delle procedure di mobilità territoriali concluse l’anno scorso.
Le Organizzazioni sindacali hanno chiesto che tutte le soluzioni che saranno individuate per risolvere il problema occupazionale siano oggetto di confronto a livello territoriale.
Stante i tempi trascorsi dall’apertura delle prime procedure locali ricondotti nella procedura nazionale, si è ritenuto opportuno sottoscrivere un verbale di mancato accordo. L’azienda comunicherà pertanto al Ministero del Lavoro l’esito negativo della fase sindacale.