Sd4Eu, il dialogo delle parti sociali nel segno dell’equità
Il dialogo sociale come veicolo e strumento per raggiungere l’eguaglianza attraverso azioni nel segno dell’equità.
Su questo pilastro poggia il progetto Sd4Eu (Dialogo sociale per un’Unione di uguaglianza), finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del bando “Supporto al dialogo sociale” e portato avanti dal Consorzio di cui Confprofessioni è capofila, e di cui fa parte la Uiltucs.
Qui trovi nel dettaglio il progetto in italiano e in inglese
La Uiltucs, impegnata a tutelare i lavoratori e le lavoratrici, da sempre lotta contro le disparità di trattamento e di genere, e per sviluppare dialogo sociale sempre piu forte.
Il principale obiettivo del progetto è proprio questo: contribuire alla promozione del dialogo sociale, con un nuovo approccio più attento alle questioni di genere.
Tra i temi su cui è necessario puntare l’attenzione ci sono quelli specifici e dibattuti come la parità salariale, la protezione sociale e l’equilibrio tra vita lavorativa e privata.
Il dialogo sociale a questo proposito è tra i più potenti strumenti di innovazione e cambiamento anche nel campo della parità di genere.
Le parti sociali, grazie al loro ruolo cruciale nel mercato del lavoro, possono dare un contributo significativo alla causa.
Per raggiungere gli obiettivi, il progetto prevede due attività principali, complementari e interconnesse.
Innanzitutto seminari transnazionali che miglioreranno le competenze delle parti sociali, consentendo loro di partecipare più efficacemente nei processi di relazioni industriali. Poi, quello che viene definito “Consenso su pratiche sensibili al genere”: saranno sviluppate pratiche che le parti sociali dovranno adottare in tutti gli aspetti del loro lavoro.
Ma quali sono stati gli step del progetto?
Innanzitutto sono stati identificati il significato e l’approccio alla parità di genere adottati nelle politiche pubbliche e nella legislazione dell’Ue; poi sino state analizzate le implicazioni della legislazione Ue sulla parità di genere e sull’approccio al genere in tre argomenti selezionati. Infine è rafforzare il ruolo delle parti sociali nell’affrontare le disuguaglianza.
Il progetto è guidato da Confprofessioni, Confederazione italiana libere professioni, principale associazione di rappresentanza dei liberi professionisti italiani, riconosciuta dal Governo come parte sociale datoriale.
Il consorzio include: Consiglio europeo delle libere professioni (Cepliz), dal Belgio; Federazione delle associazioni professionali di Malta Mfpa; Unione delle libere professioni Intellettuali del Belgio; Equal Ireland Education Research and Related Services Co. Ltd; Unione italiana dei lavoratori del turismo, commercio e servizi, Uiltucs, sindacato nazionale di categoria.
Inoltre, partecipano al progetto come partner associati le seguenti organizzazioni: Unione nazionale delle libere professioni, dalla Francia (Unapl), Università di Roma Tor Vergata; Eurocadres, Consiglio dei quadri europei.