Trattativa Federdistribuzione: ripreso il confronto
Nella giornata di oggi, 23 giugno, è ripreso il confronto con Federdistribuzione per il rinnovo del CCNL del Terziario.
I rappresentanti dell’associazione della grande distribuzione hanno esordito dichiarando che la loro volontà di pervenire in tempi rapidi a un accordo impone la necessità di perimetrare le aree della possibile intesa, da loro circoscritte in 4 temi principali:
1. Bilateralità, hanno ribadito di ipotizzare un unico Ente Bilaterale nazionale con solo degli sportelli a livello territoriale; di voler coinvolgere le OO. SS. nel sistema alternativo di assistenza sanitaria integrativa da loro unilateralmente attivato e di pensare invece, per quel che concerne la previdenza integrativa e il fondo per la formazione continua, all’attivazione di un percorso che consenta a loro l’esercizio della propria rappresentanza nell’ambito dei fondi esistenti.
2. Mercato del Lavoro, Federdistribuzione ha valutato positivamente, ancorché ancora insufficienti, le nuove norme di legge in materia di contratti a termine e apprendistato. Sui contratti a termine ha affermato la necessità di elevare la percentuale di ricorso a queste tipologie d’impiego rispetto al 20% attualmente previsto dal contratto, e soprattutto la necessità di riferire tale percentuale non più agli addetti dell’unità produttiva quanto invece al totale degli addetti dell’azienda; sull’apprendistato si sono dichiarati disponibili a stabilire una percentuale di conferma intermedia tra quanto fissato attualmente dalla legge (20%) e la disposizione del contratto (80%), ma chiedono di passare dal rapporto 1 a 1 attualmente previsto dal contratto tra lavoratori qualificati e apprendisti al rapporto di 3 apprendisti ogni 2 lavoratori qualificati; infine ritengono indispensabile trovare strumenti idonei ad incentivare le nuove assunzioni con modalità autonome se al tema non venisse fornita risposta strutturale attraverso le misure da loro chieste in tema di incremento della produttività.
3. Deroghe al CCNL, sono da loro ricondotte al secondo livello di contrattazione, ma chiedono di poter definire nel CCNL la derogabilità esigibile di alcune norme di contratto sulla base di alcuni parametri condivisi tra le parti nel CCNL medesimo (hanno citato l’andamento aziendale o situazioni specifiche a livello territoriale) previo un mero confronto preventivo proceduralizzato.
4. Produttività, Federdistribuzione chiede il ritorno alle 40 ore di lavoro settimanale, con una riduzione dei permessi per i vecchi assunti attraverso non meglio specificate “compensazioni” e regime normale di 40 ore settimanali per i futuri assunti; inoltre vuole intervenire sugli scatti d’anzianità, senza chiarire allo stato le modalità con cui intenderebbe farlo, e infine vedrebbe favorevolmente ulteriori misure a termine destinate all’incremento della produttività, che dovrebbero estendersi comunque oltre l’anno 2015. Le soluzioni date a questi temi comporterebbero la possibilità di definire gli aumenti salariali.
Per Federdistribuzione, infine, i temi della Sicurezza e della Classificazione potrebbero essere demandati ad apposite commissioni da istituirsi a seguito della firma del contratto. Fin da subito sarebbe invece necessario procedere a un confronto sulle norme della rappresentanza e ad un accordo per la detassazione dei proventi derivanti da incrementi della produttività effettuati nell’ambito della contrattazione di secondo livello.
Come UILTuCS abbiamo replicato innanzitutto che visto che, secondo loro, si tratterebbe solo di apportare degli aggiustamenti e delle integrazioni al tessuto di norme contrattuali in essere, sarebbe utile avere l’elenco delle norme contrattuali che riterrebbero poter lasciare immutate. Abbiamo quindi dichiarato che – in occasione dell’ultimo incontro del 14 maggio – la UILTuCS aveva avanzato per bocca del proprio Segretario Generale una proposta complessiva sulle linee che potevano essere al centro del rinnovo contrattuale. Preso atto che la proposta è stata respinta, essa non è più sul tavolo del negoziato. Abbiamo però ribadito che per noi gli altri temi richiamati da Federdistribuzione in materia di Bilateralità, nonché oggi in materia di rappresentanza e detassazione, sono un di cui del CCNL e potranno essere definiti solo alla fine del negoziato di rinnovo, tanto più che il tema della rappresentanza è di pertinenza confederale e non categoriale e che gli accordi sulla detassazione devono essere imprescindibilmente frutto di accordi sottoscritti al secondo livello di contrattazione e non richiedono la sottoscrizione di accordi a livello nazionale.
Quanto ai temi proposti, abbiamo innanzitutto segnalato l’assenza nell’elenco fornito da Federdistribuzione della materia salariale, quasi che essa venga intesa da questa associazione come una contropartita per quanto riuscirà a conseguire sugli argomenti da essa richiamati come snodi della trattativa. Per noi il salario non è una materia secondaria rispetto agli altri temi del negoziato. Nello specifico, per quanto concerne il mercato del lavoro, abbiamo manifestato fortissimi dubbi circa gli interventi proposti da Federdistribuzione sia in ordine ai contratti a termine che sull’apprendistato. Analogamente non ci convince affatto l’ipotesi di prevedere condizioni di esigibilità per le deroghe ad alcune norme contrattuali sulla base di un confronto al secondo livello puramente formale e proceduralizzato qualora si realizzino determinate condizioni. In tema di produttività/orario di lavoro abbiamo dichiarato la nostra indisponibilità a prevedere un doppio regime strutturale tra vecchi e nuovi assunti e abbiamo respinto sia l’ipotesi di “compensazioni” da riconoscere ai vecchi assunti a fronte della perdita delle ore di permesso per riduzione dell’orario di lavoro, sia a maggior ragione qualunque intervento sugli scatti di anzianità. Disponibili a definire strumenti di incentivazione per le future nuove assunzioni, abbiamo altresì dichiarato che quanto già esiste attualmente è per noi difficilmente estendibile per quanto concerne la tempistica di maturazione dei permessi, mentre escludiamo la possibilità di prolungare il periodo di passaggio dal V al IV livello d’inquadramento di 18 mesi per le 3 mansioni oggi previste dal contratto.
Le Parti si sono aggiornate per la prosecuzione del confronto al 26 e 27 giugno prossimi.
Foto: risparmiolavoro.it