Trony, focus su chiusure ed esuberi
Si è tenuto a Roma il 9 marzo 2017 l’incontro con Trony DPS/FRC a seguito della cessazione unilaterale del contratto di solidarietà.
L’impresa ha dichiarato la necessità di riorganizzare strutturalmente la rete vendita e l’offerta commerciale in virtù delle difficoltà che permangono nonostante negli ultimi anni siano stati fatti diversi interventi ed investimenti.
La decisione di interrompere la solidarietà è dovuta alla non funzionalità dello strumento.
In particolare dal confronto è emerso che i quattro punti vendita di FRC hanno avuto tutti criticità strutturali che negli ultimi mesi si sono affrontate o si stanno affrontando: a Genova sono stati fatti licenziamenti con il criterio della non opposizione che hanno consentito di ridurre gli esuberi; a Milano la vertenza è ancora aperta anche se l’accordo sindacale a seguito della chiusura del negozio è già stato sottoscritto e prevede che 2/3 dei dipendenti in forza usciranno con il criterio della non opposizione ed 1/3 verrà trasferito in altra unità produttiva, al momento l’impresa ha però posticipato a luglio la chiusura e quindi l’applicazione dell’accordo; a Verona l’impresa ha dichiarato la necessità di ridurre l’area vendita e la conseguente volontà di ridurre l’organico, il confronto a livello territoriale si sta tenendo in questi giorni; a Napoli si sta facendo solidarietà ma permangono esuberi che l’impresa dichiara dover comunque affrontare in prospettiva.
Altrettanto critica la situazione di DPS che se pur ha un bilancio in utile di 800.000 € ha ancora importanti perdite in una parte della rete vendita su cui permane un esubero di circa il 10% del personale corrispondente a circa 60 esuberi.
È stata aperta una procedura di mobilità per il punto vendita di Aosta in virtù della improvvisa decisone di chiudere il punto vendita, si è aperto il confronto territoriale che ha evidentemente margini molto stretti di confronto.
L’impresa dichiara la volontà di chiudere ulteriori 5 punti vendita: San Severino (NA), Zero Branco (TV), Torino Lagrange, Arma di Taggia (IM) e Milano.
Al momento l’impresa dichiara la possibilità di ricollocare esclusivamente i lavoratori di Zero Branco nel nuovo punto vendita che verrà aperto a Mestre, non è stata fornita nessuna indicazione per i tempi e le modalità di chiusura dei 5 punti vendita.
Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs hanno contestato la mancanza di una progettualità a medio termine dell’impresa che appare assolutamente inadeguata ad affrontare le sfide e i cambiamenti del mercato.
La fase di investimento per l’ampliamento delle quote di mercato non è stata redditizia ed ha soltanto aumentato le difficoltà di bilancio.
L’efficientamento della rete vendita ha generato soltanto esuberi e l’impresa continua ad annunciare chiusure in modo improvviso senza dare una visione più ampia delle prospettive future dell’occupazione.
La delegazione aziendale ha dichiarato in risposta che proprio in queste settimane sta elaborando un piano industriale che verrà presentato al prossimo incontro fissato per il giorno 23 marzo 2017.
Il proseguo del confronto su chiusure ed esuberi è quindi aggiornato a quella data, le organizzazioni sindacali si sono riservate di verificare la possibilità di avere ancora un confronto costruttivo a seconda dell’attendibilità del piano.