Unicoop Tirreno, si punta a un accordo sul turn over aziendale
Il 17 settembre 2021, le organizzazioni sindacali Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno incontrato la direzione di Unicoop Tirreno per il previsto incontro di carattere informativo sui risultati gestionali dell’esercizio 2020.
Dal confronto con l’impresa cooperativa è emerso che, per la prima volta da 14 anni, l’anno scorso si è chiuso con un risultato di esercizio positivo sia nel bilancio ordinario che nel bilancio consolidato di gruppo.
Il formato supermercato ha rappresentato nel 2020 oltre il 65% del fatturato totale; il minimercato è il formato che ha performato meglio a livello di fatturato; il canale ipermercato, fatturando 101 milioni di euro, sempre rispetto all’anno precedente, ha registrato una perdita.
Il personale in forza al 31 dicembre 2020 era costituito da 3.451 unità. Le organizzazioni sindacali, oltre a richiamare il fatto che al raggiungimento degli apprezzabili risultati conseguiti nel corso del 2020 abbiano contribuito in maniera significativa le lavoratrici ed i lavoratori dipendenti da Unicoop Tirreno, anche per effetto del rinnovo del contratto integrativo aziendale sottoscritto proprio lo scorso anno, hanno stigmatizzato alcuni aspetti gestionali.
Le recenti notizie di stampa su un maxi sequestro di prodotti alimentari scaduti a danno di un franchise di Uti attivo nel Sud del Lazio, nonché quanto registrato nel magazzino di Vignale in ordine ai trattamenti difformi praticati da imprese fornitrici di servizi logistici ivi operanti ai propri dipendenti, hanno indotto Filcams, Fisascat e UILTuCS a chiedere alla direzione dell’impresa cooperativa di innalzare la soglia di attenzione sia verso la filiera dei soggetti fornitori di servizi che nei confronti della parte della rete commerciale ad insegna Coop non gestita direttamente.
Inoltre, le predette organizzazioni sindacali hanno denunciato il verificarsi sempre più frequente di casi di erronea applicazione del contratto integrativo aziendale, soprattutto in relazione all’utilizzo della flessibilità. Infatti, da più parti sono state segnalate delle interpretazioni (operate da alcuni preposti aziendali) alquanto bizzarre delle previsioni del Cia, con il fine, oltre che di rendere più disagiata la prestazione lavorativa, di screditare quanto in esso pattuito.
L’impresa è stata ancora una volta richiamata al rispetto degli impegni presi in fase negoziale in merito alla stabilizzazione occupazionale per i lavoratori part time e per i contratti a tempo determinato che nell’ambito della vigenza contrattuale dovrebbero essere stabilizzati.
In aggiunta ai temi già elencati le organizzazioni sindacali hanno ulteriormente sollecitato l’impresa rispetto alla situazione della piazza di Roma dove permangono le incertezze relative alla salvaguardia complessiva dell’occupazione; Unicoop ha confermato la prossima apertura di un nuovo punto vendita nel comune di Roma, elemento in linea con gli impegni precedentemente presi ma ancora complessivamente insufficiente.
In merito a questo, e non solo per la piazza Romana, abbiamo come organizzazioni sindacali sollecitato l’impresa ad una più attenta valutazione in merito al possibile raggiungimento di accordo quadro utile a sostenere il turn over aziendale.
Anche al fine di approfondire ciò che è emerso relativamente ai temi segnalati dalle organizzazioni sindacali si è deciso di aggiornare il confronto; a tale scopo, entro l’inizio della prossima settimana, Uti contatterà le organizzazioni sindacali per fissare delle date.