Valtur, alta tensione: liquidazione e licenziamenti in vista
Il 15 marzo 2018 si è tenuta la prima riunione del tavolo di crisi richiesto dai sindacati al Mise per la situazione di Valtur.
All’incontro, presieduto dal dottor Castano in rappresentanza del ministero, erano presenti il nuovo presidente di Valtur Andrea Foschi e il direttore generale Paolo Bencini.
A fronte delle pressioni sindacali e delle richieste di chiarimento del Ministero, la delegazione aziendale ha confermato, dopo mesi di fughe di notizie e ipotesi della stampa, che siamo di fronte a un’operazione di liquidazione dettata dalla scelta di Investindustrial, ovvero dell’attuale proprietà, di non investire più sul progetto.
Si tratta quindi dell’ipotesi più negativa che si potesse prospettare, in quanto porterebbe alla sparizione della Valtur.
Nelle more della presentazione del piano di liquidazione, che avverrà entro 120 giorni, la dirigenza Valtur sta procedendo alla risoluzione o cessione dei contratti di gestione dei villaggi: sono già stati rescissi i contratti del Tanka, del Garden Calabria, di Simeri, del Garden Toscana, che attende l’ok del tribunale, e sono in procinto di essere restituiti anche il Principe di Marmolada e il Torre Chia.
Ha infine preannunciato l’avvio in tempi brevi di una procedura di licenziamento collettivo riguardante tutto il personale dipendente.
Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato la gravità della situazione e l’atteggiamento di forte irresponsabilità e assenza di attenzione sociale da parte di Investindustrial, che ha aperto una procedura di liquidazione all’inizio della stagione estiva, compromettendo ancora di più il proseguo dell’attività anche sotto altre insegne.
Le organizzazioni sindacali hanno riepilogato le tappe degli ultimi targati Bonomi, puntando il dito sull’assenza di un piano industriale e sulla mancanza di relazioni sindacali proficue.
Pur non potendo contestare la scelta dell’Investitore di uscire da Valtur, Filcams, Fisascat e UILTuCS hanno sottolineato come la rescissione dei singoli villaggi rappresenti la scelta imprenditoriale più di bassa portata, contraddicendo gli annunci roboanti degli ultimi due anni di valorizzazione del prodotto Italia e il profilo “etico” con il quale Andrea Bonomi ama definirsi.
I sindacati hanno chiesto al Ministero di mettere in campo tutte le soluzioni possibili per impedire la liquidazione e per far intervenire nuovi attori nella partita, al fine di riaprire la prospettiva entro l’avvio della stagione estiva.
Il Ministero ha palesato sconcerto di fronte delle scelte aziendali illustrate, chiedendo alla società di rendersi disponibile a un confronto su soluzioni diverse dalla liquidazione.
A fronte di un quadro così drammatico sarà importante continuare a tenere alta l’attenzione sulla vertenza nei prossimi giorni, anche per stimolare un intervento incisivo del Ministero e per mantenere alta la pressione sull’investitore.