Vertenza Auchan si intorbidisce: i sindacati nazionali proclamano lo stato di agitazione
Delle 138 persone che lavorano ad Auchan in via Argine, a Napoli, solo una parte, e a condizioni inaccettabili, potrà avere continuità lavorativa.
È attorno a questa insensata decisione che ruota la protesta dei lavoratori partenopei. Lavoratori che, proprio in queste ore, stanno usando tutte le loro forze per combattere questa “cessione scellerata e priva di senso”.
“La procedura avviata da Auchan è una truffa che si aggiunge a un’altra truffa – ha detto senza mezzi termini Marco Marroni, segretario nazionale Uiltucs che segue, nei dettagli, la difficile trattativa – la procedura riguarda la cessione parziale, poco più del 50% dei dipendenti di Napoli Argine, a una società che applica un contratto pirata, ovvero un contratto non sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil. E gli altri che fine fanno? Non abbiamo garanzie di nessun tipo”. Non solo. “L’azienda vorrebbe anche un ‘tombale’, come si dice in gergo – ha aggiunto Marroni – in cui i lavoratori dichiarano di non avere più nulla da chiedere a Auchan. Per noi della Uiltucs è inaccettabile”.
Sulla questione Auchan interviene anche il segretario generale della Uiltucs Campania Rino Strazzullo: “La situazione sta diventando drammatica, devono spiegarci cosa significa anche lo spacchettamento delle licenze. Per noi la licenza è legata ai lavoratori – spiega riferendosi al caso di via Argine e non solo – e prima di rilasciare le autorizzazioni, dobbiamo comprendere se le imprese vogliono fare attività distributiva o immobiliare”.