Vigilanza Privata, urgente convocazione al Ministero dell’Interno sulla sicurezza
“Basta assalti ai portavalori, a rischio l’incolumità di lavoratori e cittadini. Governo, istituzioni e aziende intervengano subito: sicurezza e tutele non possono più attendere”
I gravi assalti ai portavalori verificatisi nei giorni scorsi – lungo l’A2 del Mediterraneo in Calabria e, ancora una volta, sulle strade pugliesi – riportano con forza all’attenzione pubblica l’allarmante intensificazione di episodi violenti e sempre più organizzati che coinvolgono chi lavora nel comparto della vigilanza privata/servizi di sicurezza e del trasporto valori.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs condannano con fermezza quanto accaduto ed esprimono piena solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori coinvolti, costretti a confrontarsi con azioni criminali che mettono a rischio la loro incolumità e quella dei cittadini. Per le tre federazioni «è inaccettabile che chi svolge un servizio delicato e di interesse pubblico sia esposto, come ormai accade da troppo tempo, a commando armati pronti all’uso di mitragliatrici, esplosivi e mezzi sempre più sofisticati».
Gli ultimi episodi confermano ciò che le organizzazioni sindacali denunciano da mesi: il settore è vulnerabile, poco protetto, e continua a muoversi dentro un quadro di insufficienza strutturale delle misure di prevenzione, dei protocolli di sicurezza, delle tecnologie utilizzate e della composizione degli equipaggi.
La sicurezza sul lavoro non è una variabile negoziabile e non può essere ridotta a un costo da contenere: è un dovere condiviso che chiama in causa Governo, istituzioni territoriali, aziende e stazioni appaltanti. Le persone impiegate nel comparto devono poter operare in condizioni di effettiva tutela e senza diventare bersaglio di efferate azioni criminali la cui gravità è ormai sotto gli occhi di tutti.
Le organizzazioni sindacali ribadiscono con forza alcune richieste prioritarie e non più rinviabili: la riconvocazione immediata del tavolo presso il Ministero dell’Interno, fermo da mesi, con tutte le parti interessate; una revisione urgente del DM 269/2010, aggiornata alla realtà degli assalti, che preveda la soglia minima di tre unità negli equipaggi del trasporto valori e almeno due addetti nei servizi notturni, oltre a protocolli più stringenti e tecnologie avanzate di monitoraggio e protezione; maggiore controllo del territorio da parte delle autorità preposte, con pattugliamenti dedicati nelle aree più esposte; investimenti specifici in attività di intelligence preventiva, per intercettare e disinnescare i gruppi criminali che operano in modo sempre più organizzato; formazione continua per le guardie giurate e revisione delle dotazioni di sicurezza dei mezzi e del personale.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs ribadiscono inoltre che le aziende del settore e le committenze devono assumersi la propria parte di responsabilità: garantire dotazioni adeguate, investire in sistemi innovativi, rivedere gli standard di sicurezza e riconoscere pienamente il valore professionale delle addette e degli addetti.
Il tema degli assalti ai portavalori non può più essere gestito come una emergenza episodica: è una questione strutturale, e come tale va trattata. Per questo le organizzazioni sindacali hanno chiesto al Ministero dell’Interno di convocare subito il tavolo congiunto sulla sicurezza nel comparto costituito nei mesi scorsi, ristabilendo un percorso condiviso tra parti sociali, istituzioni e rappresentanze datoriali, sospeso e mai più riattivato.
È indispensabile una strategia condivisa, stabile e permanente, perché chi opera nella vigilanza privata e nel trasporto valori non può continuare ad affrontare il proprio lavoro occupandosi della salvaguardia di beni mentre mette a rischio la propria vita.

