Zuckids, focus su occupazione e futuro aziendale
Venerdì 23 aprile 2021 si è svolto – ovviamente in videoconferenza – l’incontro con Zuckids richiesto dalle Federazioni nazionali del settore, Filcams Fisascat e Uiltucs.
Ricordiamo che l’ordine del giorno era il seguente:
a) la previsione di un eventuale ulteriore utilizzo di cassa integrazione in deroga;
b) la verifica dell’accordo sindacale sottoscritto dalla Uiltucs e dalla Fisascat con particolare riferimento all’impegno assunto dall’azienda sui livelli occupazionali;
c) le prospettive di Zuckids in relazione agli stock di merce acquisiti da Kidiliz in procedura fallimentare e al suo inserimento produttivo nel gruppo Zucchi.
Per l’azienda era presente Gianluca Tordi, responsabile delle risorse umane del gruppo Zucchi, e Federico Gomarasca, responsabile della gestione amministrativa del personale.
In premessa, su nostra precisa domanda, Tordi ha precisato come l’utilizzo delle ferie e dei permessi per coprire i primi giorni di dicembre si sia reso necessario a causa delle difficoltà da parte dell’Inps (“erronee codifiche della nuova ragione sociale”) di prendere atto della costituzione della nuova società.
A suo parere oggi è praticamente impossibile riuscire in un eventuale tentativo di coprire quei giorni con la Cassa integrazione.
Quanto all’utilizzo della Cassa in deroga per i primi mesi dell’anno, come da accordo stipulato con le organizzazioni sindacali, questo è stato limitato e decrescente.
Conseguentemente l’azienda – per adesso – non ha chiesto di stipulare un nuovo accordo per l’utilizzo del pacchetto di ulteriori 28 settimane di cassa previsto dal “decreto Sostegni”.
Questo però non significa che sia stato raggiunto un alto livello di vendite, data l’attuale situazione del commercio del “tessile” a causa della pandemia.
D’altro lato lo “stock di merci parigino” ex Kidiliz sarà sufficiente, come previsto, per tutto l’anno.
Per quanto riguarda i livelli occupazionali, definiti al momento dell’acquisizione del ramo d’azienda, il dato fornitoci da Zuckids parla di 151 persone presenti al lavoro, di cui due stagiste, frutto di 14 uscite (tra cui 2 stagiste) e di 8 nuove assunzioni.
C’è da tenere anche presente che, in alcuni casi, lavoratrici richiamate dalla lista Kidiliz hanno rifiutato l’impiego. In conclusione, sostanzialmente, siamo poco sotto quanto concordato.
Questo però non significa attenuare il nostro impegno a livello territoriale per far sì che siano utilizzate tutte le possibilità di rioccupazione che possono essere offerte da un’azienda che sta programmando il proprio futuro all’interno di Zucchi, importante realtà produttiva e commerciale del tessile italiano.
Quest’ultimo ragionamento ci porta alla terza parte dell’incontro, che riguarda appunto il futuro della nuova società.
Sostanzialmente è stato avviato il processo di integrazione di Zuckids all’interno del gruppo.
Questo processo comporterà un ampliamento della vendita di prodotti tessili, che riguarderanno diversi ambienti della casa (camera da letto, bagno ecc.) e non solo “il bambino”.
Inoltre la vendita dei prodotti sarà integrata con la vendita anche di servizi, riguardanti, ad esempio, l’interior design e simili. A questo proposito si sta allestendo – nel negozio di Milano centro – un punto di vendita “pilota”, che mostrerà la nuova gamma di Zuckids.
Saranno inoltre diversi i negozi che saranno – anche a breve – ristrutturati, anche se non se ne prevede la loro chiusura totale.
È previsto anche un importante ricorso alla formazione delle lavoratrici e dei lavoratori, utilizzando, a questo proposito, le molteplici possibilità offerte, a partire dall’utilizzo del Fondo Nuove Competenze, con conseguente approfondimento, discussione e accordi sui piani formativi.
Per questo motivo – e anche per fare un nuovo punto sulla situazione – abbiamo previsto di rivederci tra la fine di maggio e la metà di giugno.
Infine rimane ancora aperta la questione del futuro contratto nazionale da applicare all’azienda, questione che si pone perché il settore commerciale del gruppo Zucchi è diviso tra realtà che applicano il Ccnl Tds (Confcommercio) e realtà che applicano il Ccnl dell’industria tessile. Ma una decisione in merito non è stata ancora presa.