Adidas, terzo licenziamento collettivo: i dettagli della procedura

Il 29 novembre si è svolto il primo incontro di confronto sindacale sulla procedura di licenziamento collettivo avviata da Adidas Italia il 22 novembre 2021 che prevede un esubero di 31 lavoratori di cui 21 collocati a Monza e 10 nella sede di Roma.
La direzione di Adidas Italia è assistita da Confcommercio e dai consulenti legali e la delegazione sindacale è composta dalle sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl,
UILTuCS Uil nazionali e territoriali e dai Rappresentanti Sindacali dei Lavoratori.
L’azienda ha illustrato i contenuti della procedura, gli impatti previsti in termini di posizioni in esubero e le decisioni strategiche europee previste nel piano di riorganizzazione “Own the game”.
Abbiamo evidenziato che questa è la terza riorganizzazione aziendale in tre anni e che con questa procedura di licenziamento si arriva al taglio di 95 lavoratori dalla fine del 2018.
La riduzione del numero degli addetti che da oltre 300 è oggi di 226 lavoratori nella sede di Adidas Italia a Monza, il trasferimento e la delocalizzazione di competenze e funzioni strategiche verso gli altri paesi europei operata in questi anni verso Portogallo e Olanda e la soppressione di figure manageriali di alto profilo quali amministratore delegato, direttore finanziario etc portano Adidas Italia in una condizione di estrema precarietà e debolezza in una condizione di ristrutturazione permanente che pone incertezze pesanti sulle prospettive di questa azienda in Italia e che preoccupano fortemente i lavoratori.
Auspichiamo venga riconvocata a breve la riunione della commissione preposta del consiglio regionale della Lombardia (prevista per il 2 dicembre e rinviata per la convocazione contestuale del consiglio regionale) per discutere di tali prospettive e del coinvolgimento attivo delle istituzioni.
Abbiamo evidenziato che consideriamo negativa la scelta aziendale di avviare un licenziamento collettivo, pur consentito dalla legge, in una condizione di emergenza sanitaria e sociale e che determinerà maggiori difficoltà in termini di ricollocazione delle persone e che, come noto, per addivenire ad un accordo sindacale l’unico criterio che potremo condividere sarà quello della non opposizione (volontarietà) prevedendo un’incentivazione economica a partire da quanto sottoscritto nei precedenti accordi da adeguare al contesto maggiormente critico per le questioni sanitarie e sociali.
Abbiamo sottolineato la necessità di ampliare la possibilità di uscita su base volontaria ad una platea più ampia rispetto al perimetro degli esuberi, per consentire una maggior tutela occupazionale attraverso la mobilità interna.
Relativamente al reparto Customer Service, nel quale la direzione prevede di mantenere operative per tutte le funzioni comunicate in esubero fino alla fine del 2022, abbiamo
richiesto ci sia la possibilità di mantenerle in sede locale dato che è prevista la selezione di nuovo personale a Porto, prevedendo il solo coordinamento dal Portogallo, in luogo della delocalizzazione.
Abbiamo richiesto di provare ad incentivare la scelta del part time quale leva di tutela dei posti di lavoro e di tenere in considerazione le opportunità di nuova occupazione che si genereranno sulle funzioni di Monza a partire dal 2023-2024 relative al progetto “campus south” valutando gli strumenti adeguati.
Sul reparto vendite ci è stato comunicato che la data di chiusura dello show room di Roma è prevista per la fine di maggio 2022.
Relativamente a questa situazione abbiamo richiesto di evidenziare tutte le posizioni, a partire da quelle di inquadramento e profilo più vicino a quelle delle funzioni dichiarate in esubero, si apriranno già nel 2022 a seguito dell’apertura dello store in fase di apertura a Roma che potrebbero dare soluzione almeno parziale alla problematica occupazionale.
Inoltre abbiamo richiesto che venga data possibilità, anche a seguito della tipologia di attività e delle modalità di lavoro utilizzate negli ultimi 2 anni prevalentemente in remoto, di essere ricollocati attraverso la candidatura interna sulle posizioni fungibili aperte su Monza senza prevedere il trasferimento di residenza.
Abbiamo anche evidenziato la necessità di una maggior chiarezza sull’organigramma e sulla definizione della struttura delle vendite post-riorganizzazione poiché riteniamo ci possano essere ulteriori margini di opportunità di tutela per il volume dei fatturati, per la tipologia di attività e la mole di lavoro prevista.
Ci siamo confrontati, come nelle precedenti riorganizzazioni, sulla necessità di una modalità di condivisione delle posizioni aperte già evidenziate nella procedura e delle ulteriori che dovessero concretizzarsi per dare priorità reale di ricollocazione a coloro che sono nel perimetro degli esuberi, prima di attivare il percorso del job posting aperto internamente e all’esterno.
Abbiamo fissato due nuovi incontri previsti per il 9 dicembre e il 15 dicembre dove auspichiamo ci siano risposte concrete ai numerosi temi che abbiamo evidenziato.
Invitiamo le lavoratrici e i lavoratori a rivolgersi alle organizzazioni sindacali e ai rappresentanti sindacali per le informazioni, le segnalazioni e gli approfondimenti necessari.