“Anaste, non c’è niente da festeggiare con quel contratto”
Apprendiamo con vivo sbigottimento la notizia secondo la quale l’Associazione Anaste ha organizzato nella giornata odierna, lunedì 2 ottobre, “La festa dell’operatore Rsa”, ritenendo che la festa l’abbiano invece fatta loro a tutti le professioniste e professionisti impiegati nelle loro strutture, applicando un contratto peggiorativo sul piano economico e normativo siglato con organizzazioni sindacali non rappresentative del settore, non rispondenti all’art.51 del decreto legislativo del 15 giugno 2015, n.81.
Lo comunicano le organizzazioni sindacali di categoria Uil Fpl e UilTucs.
“È proprio il caso di dire ‘oltre il danno pure la beffa’- proseguono le organizzazioni sindacali Uil Fpl e UilTucs-. Nel merito è evidente come questo contratto, già scaduto, per la precisione il 31 dicembre 2022, non presenta clausole di armonizzazione con gli altri contratti nazionali del Terzo Settore e si colloca in una definizione di dumping a danno del lavoro, dei lavoratori e dei servizi erogati, oltre alla presenza di istituti normativi che contestiamo con forza, a partire dal periodo di comporto della malattia e non solo, complessivamente peggiori rispetto ad altri contratti del settore”.
“Anaste vuole fare una cosa davvero utile per i lavoratori? Convochi Cgil, Cisl e Uil per migliorare e rinnovare questo contratto”, concludono i sindacalisti.