Auchan chiede deroga al Ccnl per crisi
A gennaio Auchan ipermercati si è messa in contatto con le segreterie nazionali di Filcams, Fisascat e UILTuCS invocando il punto 24 del Ccnl della distribuzione moderna e organizzata sottoscritto a metà dicembre, che prevede la possibilità di stabilire deroghe al Ccnl in presenza di conclamate crisi aziendali.
La crisi della divisione Auchan ipermercati non è fatto nuovo. Dal 2010 questa azienda marca risultati economici fortemente negativi che hanno portato all’adozione di misure dolorose sia in termini di ricorso agli ammortizzatori sociali, sia con alcune chiusure di punto vendita realizzate a partire dal 2015, sia prima che dopo il recesso dal contratto integrativo aziendale e l’apertura di una procedura di mobilità che ha espulso dall’azienda oltre 1.400 lavoratrici e lavoratori.
Nelle settimane successive l’azienda ha quindi esplicitato le sue richieste: 1. slittamento di un anno del pagamento delle una tantum previste in sede di stipula del contratto nazionale per il 2019 e il 2020; 2. sostituzione delle festività coincidenti con la domenica del 2019 con ore di permesso retribuito; 3. abolizione delle ore di permesso retribuito previste in sostituzione delle ex-festività. Le organizzazioni sindacali – unitariamente – hanno rimarcato che le richieste aziendali erano in parte intempestive e inopportune, in parte addirittura contrarie alle norme di legge. La UILTuCS, che si è battuta e si batte risolutamente in tutte le sedi nei confronti degli atti illegittimi cui Auchan ha dato seguito dal 2015, tra i quali figura la cancellazione dei trattamenti individuali ad personam e non riassorbibili operata dall’azienda nel luglio del 2015, continua a ritenere altresì che la crisi degli ipermercati Auchan è dovuta alla circostanza che la formula degli ipermercati è entrata – non solo in Italia – in una crisi generale che non può essere fronteggiata con misure palliative a carico esclusivamente dei suoi dipendenti. Che la crisi sia del “format ipermercato” è confermato dalla vendita della Finiper a Conad; dalla crisi che parallelamente è stata dichiarata da Carrefour e dal processo di ristrutturazione che stanno vivendo anche alcune realtà della cooperazione che hanno sviluppato questa medesima formula commerciale a partire dagli anni ’90, mettendo sul tavolo centinaia di licenziamenti. Questa circostanza dovrebbe indurre tutti gli operatori coinvolti ad affrontare la problematica
in termini generali, trovando modalità e soluzioni condivise con le organizzazioni sindacali, finalizzate alla riconversione delle strutture commerciali e della rete commerciale, anche alla luce delle imminenti modifiche del quadro normativo in materia di orari commerciali ed aperture domenicali e festive.