Auchan – Conad, novità e prospettive: i risultati dell’incontro
Nell’incontro avuto oggi con Conad, l’azienda ha esordito annunciando che fin dai prossimi incontri il tavolo vedrà partecipare i dottori Brianti e Maggi, che hanno assunto l’incarico di amministratori delegati di Auchan Spa e Sma Spa; che nei giorni scorsi si è svolto un incontro del “tavolo Conad” per condividere al proprio interno la linea di condotta nel prosieguo dell’operazione di passaggio, nonché per definire come rispondere alle esigenze poste dalle organizzazioni sindacali in occasione dell’incontro del 27 agosto.
A seguito di tale incontro si sono dichiarati disponibili ad anticipare entro la seconda metà di settembre le linee di intervento relative al canale ipermercati, che poi dovranno essere recepite nel piano industriale complessivo, di cui è stata confermata la definizione entro l’anno e che dovrà operare nel corso del 2020 e anni successivi.
Quindi l’azienda ha indicato sommariamente i contenuti dell’accordo quadro sindacale che è sua intenzione sottoscrivere con le organizzazioni sindacali.
In estrema sintesi:
1. Parti contraenti aziendali: Auchan Spa, Sma Spa, Conad.
2. Premesse e protocollo complessivo sulle relazioni sindacali: in particolare grande enfasi verrebbe posta sul carattere “straordinario” dell’operazione, con grandi ricadute sia nell’azienda che nel settore della Gdo che dovranno essere gestite congiuntamente; necessità di un “piano straordinario per il lavoro” per intervenire con soluzioni generali, uniformi, coerenti e tempestive sul versante degli impatti occupazionali;i stituzione di un coordinamento azionale che non escluda altresì il coinvolgimento delle sedi e strutture territoriali.
3. Modalità di integrazione della rete Auchan/Conad: Procedure ex art. 47 L. 428 (art. 2112 del Codice Civile), modalità di trasferimento, tempi ed esito con cessione definitiva, eventuali interventi di ristrutturazione.
4. Ristrutturazione dell’azienda (Rete e Sedi): definizione degli strumenti da attivarsi prevalentemente successivamente alla definizione del piano industriale
• Ammortizzatori sociali, soprattutto Cigs per ristrutturazione, per la durata massima di 24 mesi, con definizione in sede nazionale di ampiezza e regole di gestione, da definirsi nei dettagli nell’ambito del confronto territoriale;
• Mobilità volontaria incentivata, sia sulla rete che sulla sede, da chiudere entro il 31 dicembre 2020, la misura di incentivazione non è stata ancora definita;
• Pensionamenti e prepensionamento, che potranno essere operati anche successivamente al 31 dicembre 2020, che secondo le loro intenzioni potrebbero anche avere “carattere non volontario e non incentivato”;
• Ricollocazioni, anche queste possibili anche dopo il 31 dicembre 2020, sia nella rete Conad che “presso terzi”.
5. Contrattazione Collettiva Nazionale: impegno per l’applicazione di Ccnl siglati da Filcams,
Fisascat e UILTuCS per tutto il processo di trasferimento e anche a seguito di esso.
6. Contrattazione di secondo livello: è intenzione dell’azienda operare il recesso sia del Cia Sma, attualmente prorogato fino al 31 dicembre 2019, sia degli altri accordi sottoscritti a livello territoriale e di punto vendita. Gli accordi in essere, soprattutto ma non esclusivamente negli ipermercati, in tema di contenimento del costo del lavoro e ammortizzatori sociali verrebbero in linea di massima confermati, ancorché a seguito di una verifica circa la loro congruità rispetto al piano industriale da effettuarsi nelle sedi che li hanno sottoscritti (territori/Pdv).
7. Monitoraggio sull’indotto, ossia su sedi e logistica.
Come UILTuCS abbiamo registrato i progressi registrati rispetto al 27 agosto. In particolare abbiamo ritenuto importante il riconoscimento dell’indispensabilità di un accordo sindacale in senso stretto da ratificare in sede ministeriale con il diretto coinvolgimento di tutti i soggetti giuridici aziendali coinvolti, sia cedenti che cessionari, rispetto al timore che si intendesse procedere prioritariamente esclusivamente sulle cessioni e trasferimenti dei punti vendita migliori in assenza di un quadro di regole generali condiviso.
Anche la disponibilità a ratificare tali accordi in sede ministeriale non può che vederci favorevoli, e alla luce delle disponibilità è per noi ipotizzabile e opportuno attribuire carattere prioritario proprio alla definizione dell’accordo complessivo e generale. Tema centrale del negoziato e dell’accordo è per noi la salvaguardia dei livelli occupazionali.
Circa i contenuti indicati per l’accordo non abbiamo nascosto le nostre gravi perplessità su alcuni aspetti, in particolare per quanto attiene le modalità con cui si vorrebbero realizzare pensionamenti/prepensionamenti e i trasferimenti, nonché per l’asserita volontà di recedere da tutti gli accordi di secondo livello operanti in Sma.
Abbiamo inoltre dichiarato che le problematiche connesse alle sedi e alla logistica non possono essere solo oggetto di “monitoraggio”, ma devono essere affrontate nell’ambito dell’accordo sindacale generale, il cui oggetto fondamentale deve essere la salvaguardia dei livelli occupazionali complessivi di tutti i dipendenti acquisiti da Bdc-Conad. In linea generale, abbiamo poi rimarcato la circostanza che il livello di confronto territoriale e decentrato deve essere valorizzato e non può essere esautorato o ridotto a pura e semplice sede di implementazione di accordi nazionali. Posizioni sostanzialmente analoghe sono state tenute dai colleghi di Filcams e Fisascat.
A seguito di ciò l’azienda ha annunciato che in occasione del prossimo incontro (fissato per il 4 settembre a Roma, con inizio alle 10,30 presso la medesima sede, Starhotel Metropole) consegnerà alle segreterie nazionali la lettera di avvio formale della procedura di passaggio di 108 punti vendita con procedura ex art. 47 L. 428/1990. 39 punti vendita (tutti supermercati) dovrebbero transitare ai soggetti Conad entro il mese di ottobre in affitto di ramo d’azienda, e la loro cessione in via definitiva dovrebbe realizzarsi alla fine dell’anno.
Gli altri 69 punti vendita (che comprenderebbero anche 12 ipermercati) dovrebbero invece transitare ai soggetti Conad nei primi mesi del prossimo anno. Tutti questi passaggi avverrebbero applicando le medesime garanzie contrattuali e legali che dovranno essere stabilite dall’accordo sindacale generale.
A tale specifico proposito come UILTuCS abbiamo ribadito che, se è vero che non è in potere delle organizzazioni sindacali impedire l’avvio di tale procedura, consapevoli altresì che da un punto di vista giuridico-legale è ininfluente che essa si concluda con un accordo sindacale o meno, rimarchiamo che un principio di “opportunità politica” consiglierebbe una conclusione della procedura condivisa. In altre parole, per noi la sottoscrizione di un accordo sui 108 punti vendita di primo passaggio è collegata ai progressi che verranno fatti per quello che attiene la definizione dell’accordo complessivo, che abbiamo ribadito andrà ratificato in sede ministeriale.
Non essendo evidentemente nella nostra disponibilità l’agenda della sede ministeriale (come pure dell’antitrust), abbiamo altresì rimarcato che un passaggio ministeriale non può essere rinviato solo a dopo la definizione del piano industriale complessivo.
Di conseguenza, infine, abbiamo rimarcato che in vista dei prossimi appuntamenti (oltre al 4 settembre è già calendarizzato un incontro per l’11 settembre) la questione dei trasferimenti per noi continua a
ricoprire un ruolo subalterno, mentre ci attendiamo ulteriori passi in avanti per quel che concerne l’accordo sindacale complessivo.