Autogrill, andamento aziendale e relazioni sindacali: risposte insufficienti

Si è svolto il 28 luglio 2022 a Roma il previsto incontro informativo annuale con l’azienda.
Il sig. Belsito ha innanzitutto illustrato i termini dell’accordo raggiunto tra l’azienda e la Dufry sottoscritto l’8 luglio e finalizzato alla creazione di un nuovo gruppo con sede in Svizzera che avrà complessivamente circa 70.000 dipendenti distribuiti su 5.600 unità locali dislocate in 75 nazioni e con un fatturato complessivo di circa 11 miliardi di euro.
La chiusura dell’operazione è prevista per il mese di marzo 2023 (dopo le verifiche richieste presso le sedi antitrust delle nazioni interessate).
A seguito di ciò la Autogrill SpA verrà cancellata dal listino della Borsa di Milano, mentre il nuovo gruppo sarà quotato presso la Borsa di Zurigo.
Fino ad allora le due società rimarranno divise, ma assoggettate a rigide norme di riservatezza, ragione per cui è stato solo possibile sapere che nel corso del primo semestre dell’anno in corso l’andamento di fatturato sta ritornando quasi al livello dei risultati conseguiti nel 2019, ossia prima dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid.
A seguire, il sig. Premoli ha comunicato la situazione degli organici al 30 aprile dell’anno in corso. A quella data erano presenti in Autogrill 6.070 dipendenti (4.246 donne e 1.814 uomini) corrispondenti a 4.635 full-time equivalenti (3.061 donne e 1.584 uomini), mentre in Nuova Sidap operano complessivamente 1.126 persone (598 donne e 528 uomini).
Rispetto al 2019 si registra nel complesso una diminuzione di circa 1.000 unità (-15%), di cui circa 500 dovute alle 23 chiusure di punti vendita Autogrill registrate tra il 2020 e il 2022 soprattutto nella rete dei punti vendita situati presso i centri commerciali e sulla Tangenziale di Milano, passati ad altri operatori, e 100 per la cessione di una ventina di punti vendita di Nuova Sidap ad un altro operatore oil.
Ne consegue quindi che dagli altri punti vendita Autogrill, in particolare sulle autostrade e nelle stazioni ferroviarie, sono uscite circa ulteriori 400 persone.
Le organizzazioni sindacali hanno rimarcato la circostanza che la notizia della fusione con Dufry sia stata comunicata a circa 3 settimane dalla conclusione dell’operazione e a 17 giorni dalla comunicazione effettuata direttamente dall’Amministratore Delegato a tutti i dipendenti.
Inoltre hanno richiesto conferma delle notizie apparse sulla stampa relativamente alla composizione dell’azionariato del futuro gruppo e della circostanza che esso sarà incentrato in misura straordinariamente prevalente nelle aree aereoportuali, mentre il canale autostrade (concentrato particolarmente in Italia e con alcune circoscritte presenze in Germania, Austria e Svizzera) finirà per rappresentare in termini di fatturato solo il 10% sul totale.
Inoltre le organizzazioni sindacali hanno lamentato l’estendersi di situazioni di tensione e conflitto in numerosi punti vendita, in particolare della rete autostradale, con particolare riferimento all’organizzazione del lavoro, dei turni, degli orari, derivanti anche dalla compressione degli organici, cui non viene fornita una risposta organica e l’azienda preferisce intervenire caso per caso, o con accordi specifici (anche positivi per i loro contenuti, come nel caso di Fiumicino Aeroporto) in un numero circoscritto di casi, o con forzature e imposizioni unilaterali e inaccettabili.
Su quest’ultimo punto l’azienda si è limitata a replicare che nei primi 7 mesi dell’anno si sarebbero realizzati circa 200 incontri che avrebbero portato alla sottoscrizione di 24 accordi.
Circa l’assetto del futuro gruppo si è affermato che la famiglia Benetton deterrà una quota azionaria compresa tra il 20 e il 25% e avrà 3 rappresentanti nel Consiglio d’Amministrazione. Inoltre ha confermato che circa l’80% del suo fatturato sarà collegato ai punti vendita situati negli aeroporti e che l’Italia complessivamente costituirà circa il 10% del fatturato.
L’azienda ha altresì dichiarato che intende confermare tutti gli investimenti, anche se subito dopo ha rimarcato che in vista delle 90 aste per le concessioni in scadenza sulla rete autostradale italiana nel 2023 (di cui 54 punti vendita attualmente di Autogrill) non intende concorrere con proprie offerte in tutti, senza per altro precisare in quanti.
Alla luce della complessiva insufficienza delle risposte fornite dall’azienda, in particolare per quanto attiene il deterioramento diffuso e grave delle relazioni sindacali a livello decentrato, le segreterie nazionali di Filcams, Fisascat e UILTuCS hanno convenuto sull’opportunità di convocare al termine della stagione estiva una riunione di coordinamento unitario allo scopo di condividere una linea di condotta.