Autogrill, CIA: firmata l’ipotesi di accordo
Nella notte del 3 luglio 2015 è stata siglata l’ipotesi di rinnovo del contratto integrativo aziendale Autogrill.
Un ringraziamento va innanzitutto alle strutture e ai delegati UILTuCS che hanno partecipato a quest’ultimo e delicato passaggio di una trattativa oltremodo difficile che si è svolta sotto l’incombente pericolo che – in caso di suo fallimento – l’Azienda avrebbe potuto procedere alla disdetta del contratto in essere, determinando in tal modo un grave arretramento delle condizioni di lavoro normative ed economiche per i propri addetti oltre che la demolizione di un contratto integrativo aziendale con una storia risalente ad oltre 40 anni fa.
L’ipotesi di intesa raggiunta – che su richiesta della UILTuCS, data la sua rilevanza e portata, dovrà essere ratificata attraverso un referendum tra tutti i lavoratori da svolgersi entro la prima metà di settembre – conferma, aggiorna e per certi versi amplia molte parti del precedente contratto integrativo, anche se su alcuni punti non si è potuto fare a meno di corrispondere all’esigenza posta dall’azienda fin dall’avvio del negoziato, ossia quella di contribuire al riequilibrio dei costi al fine di restituirle capacità competitiva e reddituale dopo che ha chiuso il 2014 con 50 milioni di flusso di cassa passivo e in vista delle aste per il rinnovo delle concessioni delle unità di vendita site sulle autostrade, che coinvolgeranno entro i prossimi 3 anni circa il 75% della sua rete di vendita.
L’ipotesi di rinnovo si configura come un nuovo testo unico della contrattazione collettiva integrativa nazionale di Autogrill, che sostituirà gli accordi sottoscritti in passato nel 1988, 1996, 2001 e 2006, lasciando altresì in essere fino alla loro naturale scadenza, gli accordi sottoscritti a livello territoriale e di punto vendita.
In termini di valutazione sintetica complessiva la UILTuCS non può che valutare positivamente l’ipotesi d’intesa raggiunta e quindi auspicare che essa venga ratificata dal referendum dei lavoratori che si dovrà svolgere entro la metà del prossimo mese di settembre, chiamando le strutture sindacali di ogni livello a contribuire fattivamente a tale risultato, che qualora non venisse raggiunto riaprirebbe le porte al pericolo di una disdetta unilaterale del contratto da parte dell’azienda con la conseguente integrale cancellazione delle norme contrattuali attualmente in essere.
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