Autogrill, Uiltucs: “Comprendere strategie, discutere del nuovo integrativo”
Si è tenuto ieri l’incontro con Autogrill spa per valutare la situazione aziendale anche in previsione dell’imminente scadenza del Contratto Integrativo (31.12.2023).
L’azienda ha ribadito che il processo di integrazione delle società sta procedendo positivamente: la fusione ha portato alla nascita di Avolta. Saranno mantenuti gli attuali marchi che, nel caso di Autogrill, rappresenta un brand dal valore commerciale molto alto.
Autogrill Italia è inserita nella Regione Emea (Europa, Medio Oriente, Africa) che “pesa” per circa 1/3 del fatturato totale.
Abbiamo analizzato anche gli aspetti economici e di fatturato. Con riferimento al Contratto Integrativo, l’azienda ha dichiarato di volerne preservare il valore; tuttavia, data la situazione (compresa la concomitanza con il rinnovo del Ccnl), ritiene preferibile una proroga dell’attuale scadenza, salvo introdurre la possibilità dell’opzione volontaria di conversione del Premio di risultato in welfare.
Per parte nostra abbiamo evidenziato che permane un quadro di profonda incertezza circa la strategia che il Gruppo intende perseguire. In particolare, mentre è chiaro che il ramo aeroportuale presenta grandi potenzialità anche sinergiche, meno tranquilla appare la prospettiva
per la parte autostradale.
Nel 2024, tra l’altro, vi saranno alcune concessioni in scadenza ed è necessario comprendere quale impostazione sarà adottata in vista delle gare.
Vi sono poi i problemi che erano già stati denunciati prima della stagione estiva: la cronica carenza negli organici permane, così come continua ad inasprirsi il ricorso alla flessibilità del personale (mancata programmazione e continue variazioni orari di lavoro, ricorso al lavoro supplementare e rifiuto al consolidamento ecc.).
Nel precedente incontro avevamo invitato l’azienda ad un’inversione di rotta, anche per un ripristino di corrette relazioni sindacali.
Il bilancio a distanza di cinque mesi si presenta totalmente negativo.
Infine, non può tralasciarsi il dato che il Contratto Integrativo 2015 e i successivi accordi del 2018 e 2020 hanno contemplato un sacrificio rilevante per i lavoratori e le lavoratrici (soprattutto per i nuovi assunti): una scelta responsabile assunta in un quadro generale
sicuramente difficile, che però oggi va riconsiderata alla luce della nuova situazione.
Per queste ragioni, la UILTuCS ritiene che non si possa semplicisticamente ipotizzare una proroga formale del Cia.
C’è l’esigenza di un confronto approfondito sulle strategie imprenditoriali per conoscere in modo chiaro la prospettiva dell’intera azienda. Solo dopo averla appurata, saremo in grado di impostare una negoziazione coerente.
D’altro canto, i problemi sopra richiamati richiedono risposte precise e temporalmente definite: un piano occupazionale a breve termine,
correttivi nel sistema di gestione degli orari di lavoro.
In questo quadro, va definita anche formalmente la prosecuzione della validità del Cia e l’impegno all’avvio del negoziato nel corso del prossimo anno.
Su queste basi proseguiremo il dialogo anche con le altre organizzazioni sindacali, nel tentativo di costruire una posizione comune da presentare all’azienda nel prossimo incontro del 29 novembre a Roma con inizio alle ore 15.