Basi USA: proclamato lo stato di agitazione
UILTuCS e Fisascat Cisl comunicano lo stato di agitazione di tutti i dipendenti delle Basi Usa a seguito della comunicazione riguardante il piano di riduzione del Defence Logistics Agenzy a Camp Darby dove è stata comunicata anche la chiusura della mensa per fine mese con conseguente grave disagio per i lavoratori dipendenti che non potranno usufruire dei servizi di mensa e per il continuo calo della occupazione italiana all’interno della base, che ha subito già pesanti tagli occupazionali.
Ribadiscono, inoltre, che, secondo l’ultimo piano di riorganizzazione, si era consolidato il principio che la base di Vicenza venisse rafforzata con un incremento occupazionale che ha consentito di sostenere divisioni politiche a favore del lavoro e dell’occupazione.
Dalla lettera del 12.11.2013 si evince invece che tale principio viene meno, con tutte le conseguenze che si possono immaginare, soprattutto per quanti hanno creduto in un progetto di investimento e di raddoppio della caserma Ederle.
Per tali motivi, nel proclamare lo stato di agitazione di tutti i dipendenti delle basi in Italia, le OO.SS.restano in attesa di avere un incontro che chiarisca le ulteriori riduzioni di personale a fronte anche dell’aggravio della situazione dei dipendenti licenziati a Camp Darby che non potranno usufruire dell’indennità di mobilità in deroga a causa del mancato invio degli elenchi dei licenziati al Ministero del Lavoro ed in carenza della norma estensiva della legge 98/71. A tal proposito si evidenzia che solo grazie alle sollecitazioni sindacali ai diversi livelli si potrà, nei prossimi giorni, valutare se gli effetti della suddetta legge potranno essere goduti da tutti i lavoratori licenziati dalla Basi Usa in Italia.
UILTuCS e Fisascat prima di programmare eventuali azioni sindacali ritengono opportuno effettuare, ai fini della tutela e del rispetto dei diritti dei lavoratori che rappresentano, un incontro a livello nazionale finalizzato alla soluzioni dei problemi che sia preventivo rispetto alle decisioni da assumere.
Infine, chiedono all’Ambasciata di tener conto della situazione e, con la consueta disponibilità, di fissare la convocazione di una riunione per affrontare, nel rispetto degli impegni assunti, la posizione dei lavoratori italiani.