Carlson Wagonlit Italia, Torino: si lavora per evitare licenziamenti coatti e la chiusura della sede
Si è tenuto il 6 marzo 2018 l’incontro con Carlson Wagonlit Italia in ordine alla procedura di licenziamento collettivo avviata dalla società in previsione della chiusura della sede di Torino.
I sindacati di categoria hanno riaffermato la contrarietà al processo di delocalizzazione, confermando la necessità di un confronto di settore in sede di Ministero dello Sviluppo Economico.
Hanno ribadito la richiesta di revoca della procedura di licenziamento collettivo e confermato la disponibilità a ragionare su strumenti organizzativi utili ad evitare la chiusura delle sedi e i licenziamenti coatti.
Dopo un avvio della trattativa reso difficile dalla poca chiarezza delle posizioni aziendali, Filcams, Fisascat e UILTuCS hanno ottenuto dalla società la disponibilità al confronto su un piano organizzativo che non preveda la chiusura della sede di Torino.
CWT ha posto comunque la necessità di raggiungere, con questo percorso, una riduzione dei costi equivalente ai 50 esuberi dichiarati e al costo del mantenimento della sede di Torino.
Dopo un primo confronto, le parti hanno individuato un set dei possibili strumenti su cui far leva per evitare la chiusura della sede piemontese e fissato come termine per la verifica di questi strumenti il prossimo 19 marzo 2018.
Entro questa data, l’azienda raccoglierà delle pre-adesioni ad un’eventuale mobilità volontaria che potrà essere realizzata su tutto il territorio nazionale in sostituzione della mobilità di Torino.
Le persone interessate alla mobilità volontaria dovranno comunicare la loro disponibilità e l’azienda chiederà loro di sottoscrivere un impegno formale, che non avrà comunque valore fino al raggiungimento di un accordo sindacale.
L’azienda propone, come incentivo all’esodo per coloro che aderiranno a questa pre-adesione, 12 mensilità (mensilità calcolate sulla RAL/14, ovvero la mensilità ordinaria senza eventuali premi o voci straordinarie).
L’azienda ha dichiarato che considera come numero minimo per procedere a un eventuale accordo il raggiungimento di 25 volontari. Tale condizioni andrà verificata, insieme alle altre, nell’incontro del 19 marzo.
Oltre alla mobilità volontaria, abbiamo chiesto che l’azienda prenda in considerazione le richieste di passaggi a part-time e le ricollocazioni sul settore M&E.
L’azienda quindi si è impegnata, da qui al 19 marzo, a raccogliere tutte le richieste di trasformazione a part time, che verranno valutate e, se concesse, seguiranno le condizioni contenute nell’accordo sindacale del 4 dicembre 2017.
La direzione risorse umane ha chiesto di inviare alla stessa anche gli eventuali job posting inviati per l’area Meeting & Events, al fine di valutare la percorribilità delle singole candidature.
In caso, al termine del percorso le azioni volontarie non fossero sufficienti, la società ha posto comunque l’esigenza di intervenire con strumenti di riduzione dei costi e dell’orario di lavoro attraverso l’adozione di ammortizzatori sociali (contratto di solidarietà).
La prossima settimana sarà quindi utile per sondare la disponibilità dei lavoratori ai singoli strumenti, pertanto i sindacati hanno chiesto, e ottenuto, che l’azienda sospenda il decorso della procedura fino all’incontro del 19 marzo 2018.
Stante l’apertura di tale confronto e la sospensione dei tempi della procedura, le iniziative di mobilitazione sono congelate fino all’incontro stesso.