Carrefour, nuova ristrutturazione con esuberi. Salvaguardare occupazione e salari
Si è svolto il 15 febbraio 2019 l’incontro con Carrefour Italia alla presenza dell’amministratore delegato Gerard Lavinay.
Annunciata la svolta verso la riduzione delle superfici delle grandi strutture, che verranno qualificati in tre differenti cluster, differenziando l’offerta, e ridefinendo la quantità e la qualità delle referenze.
Previsti investimenti per 200 milioni annui per i prossimi 4 con l’apertura di oltre 100 Market e 200 Express e varata la diffusione del Franchising.
La multinazionale annuncia la volontà di rivedere le politiche commerciali, guardando alla territorialità, ai prodotti italiani e alla qualità del fresco, innalzando il livello dei servizi.
Il franchising è visto come volano di sviluppo con particolare riferimento alle regioni del centro e del sud del Paese. Nella sostanza Carrefour punterà sulla multicanalità in modo più significativo puntando anche sull’e-commerce.
Cinque ipermercati verranno ristrutturati riducendo le superfici (Casalecchio e Grugliasco avranno in futuro un solo piano di vendita, Tavagnacco, Marcon e la Romanina ridurranno di un terzo la superficie e rinnoveranno l’offerta e i prezzi).
Annunciata l’apertura di una procedura di licenziamento collettivo che riguarderà oltre (440 full time equivalent), 550 persone che riguarderanno anche piani di produttività in 27 ipermercati. La riduzione delle superfici dovrebbe comportare oltre 150 esuberi e operativamente la ristrutturazione sarà avviata nel secondo semestre del 2019.
La sede e in particolare l’operatività della stessa sarà rivista semplificando i livelli decisionali e agevolando il rapporto con la rete. Previsto un esubero di 150 FTE nell’area amministrativa. Possibili attività di riorganizzazione, automazione e semplificazione dei processi organizzativi e decisionali. Anche in questo caso appare certa l’apertura di una procedura di licenziamento.
Le procedure citate, dovrebbero in ipotesi risolversi con esodi volontari e la non opposizione al licenziamento. Risulta prevedibile altresì la ricollocazione in rete, nei diversi canali, di parte degli esuberi e/o l’internalizzazione di attività oggi in sviluppo e terziarizzate (dal caricamento notturno, all’ e-commerce).
Carrefour ha chiesto anche di rivedere il costo del lavoro abbassando il costo dell’area lavorata, rivedendo i costi strutturali della retribuzione. Il tema del contratto aziendale e della vigenza dello stesso torna quindi di attualità. Lo stesso è in scadenza nel prossimo mese di maggio e appare probabile la disdetta dello stesso da parte di Carrefour.
La multinazionale da dichiarato inoltre la volontà di utilizzare il protocollo per le imprese in crisi previsto dal recente Ccnl del Dmo.
La UILTuCS ha valorizzato la presenza dell’amministratore delegato del gruppo, apprezzato la volontà di cambiare rotta sulla qualità degli investimenti annunciati.
La UILTuCS ritiene sbagliata e contraddittoria la scelta di ridurre gli organici, scelta in grado di svalorizzare il lavoro e l’occupazione e ha dichiarato l’indisponibilità a ridurre i salari già bassi delle lavoratrici e dei lavoratori di Carrefour.