Ccnl Distribuzione Cooperativa, i temi discussi durante l’ultimo incontro
Il 7 marzo 2023, le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UILTuCS hanno incontrato le associazioni nazionali delle imprese della distribuzione cooperativa firmatarie del Ccnl per i
dipendenti da imprese della Distribuzione Cooperativa scaduto dal 31 dicembre 2019 per proseguire il confronto finalizzato al rinnovo dello stesso contratto.
Al centro del confronto il sistema delle relazioni sindacali (TITOLO I), gli strumenti delle relazioni (TITOLO II), il welfare settoriale (TITOLO III) e i diritti sindacali (TITOLO IV).
Oltre a caldeggiare un intervento teso ad aggiornare l’articolato contrattuale riferito all’organizzazione del sistema delle relazioni sindacali (art.1), a compiti, funzioni e composizione delle RSU (art. 20) e alla numerica delle stesse Rappresentanze sindacali unitarie (art. 21) alla luce delle previsioni degli accordi interconfederali del 28 luglio 2015 e del 12 dicembre 2018 siglati da Cgil, Cisl, Uil, Agci, Confcooperative e Legacoop, le associazioni datoriali hanno richiesto ai sindacati “un supplemento di riflessione” sulla questione dei diritti sindacali, ovverosia in ordine a quanto stabilito dall’articolo 17 del Ccnl in riferimento alle agibilità da riconoscere ai dipendenti che fanno parte di consigli o comitati direttivi nazionali o periferici delle Federazioni sindacali firmatarie il contratto stesso, al fine di “evitare abusi”.
Il confronto è proseguito anche sulle previsioni contrattuali in tema di mercato del lavoro. Rispetto alle forme di assunzione, ci si è concentrati su apprendistato professionalizzante, contratti a tempo determinato e somministrazione a tempo determinato.
Se per l’apprendistato non è stato prefigurato un intervento invasivo rispetto all’attuale disciplina del Ccnl, sulla regolamentazione del contratto a tempo determinato e della somministrazione a termine i rappresentanti delle imprese hanno proposto di stabilire un’unica percentuale massima di personale assumibile (senza distinguere fra contratti a termine e somministrati a tempo determinato).
Filcams, Fisascat e Uiltucs, dichiarandosi disponibili a proseguire il confronto sull’aggiornamento delle parti contrattuali sulle relazioni sindacali in un’apposita commissione con funzioni “ricognitive ed istruttorie” (per riprendere il tema successivamente, in fase negoziale, per decidere sul da farsi), hanno esplicitato che, in ogni caso, non potranno essere superate le attuali regole contrattuali sul numero di componenti le Rsu, in quanto di miglior favore rispetto agli accordi interconfederali intervenuti sulla materia (anche rispetto alla presenza di delegati sindacali in unità operative con meno di 15 addetti).
È stato inoltre richiesto di prevedere il riconoscimento di agibilità sindacali utili a riconoscere il diritto di assemblea da remoto e la bacheca sindacale “virtuale”.
Sui temi del mercato del lavoro le organizzazioni sindacali si sono riservate di verificare compiutamente le proposte delle parti datoriali, ponendo il limite di non voler in alcun modo ampliare gli spazi di flessibilità.
Sulla questione dei presunti abusi sulla indicazione dei componenti i consigli o comitati direttivi nazionali o periferici, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UILTuCS hanno dato la loro disponibilità a confrontarsi, volta per volta, sui casi anomali, escludendo un intervento volto a stravolgere la ratio delle attuali previsioni dell’articolo 17 del Ccnl.
In relazione all’ampliamento dei compiti e alla ulteriore strutturazione del ruolo della Commissione paritetica nazionale si è palesata una sostanziale convergenza di vedute.
Al calendario di incontri contenuto nel protocollo straordinario sottoscritto il 12 dicembre 2022, si sono aggiunte due date: infatti, il 4 aprile si riunirà la commissione per le relazioni sindacali, mentre il 5 (in luogo del 3) e il 27 aprile vi sarà un aggiornamento del confronto in commissione trattante ristretta.