CCNL Lavoro Domestico: siglata l’intesa per il rinnovo
Dopo quasi due anni di trattativa, durante la quale si sono vissute fasi alterne e talvolta complicate, il 9 aprile 2013, le Organizzazioni Sindacali Filcams, Fisascat, UILTuCS e Federcolf hanno siglato l’intesa per il rinnovo del CCNL con le Associazioni Datoriali Fidaldo e Domina. L’intesa sancisce l’accordo sul complesso normativo che compone l’intero contratto e in particolare sui due temi cardine discussi a lungo durante gli ultimi incontri di trattativa: l’aumento salariale e il delicato tema della tutela della lavoratrice madre. Gli aumenti previsti dall’intesa, a decorrere dal 1 gennaio 2014, vanno nella direzione di un recupero del potere d’acquisto come calcolato attraverso gli indici ISTAT: calcolati sulla paga mensile del livello BS convivente ammontano a 19 Euro complessivi, erogati in tre tranche (gennaio 2014, 2015 e2016). Il Ccnl del lavoro domestico prevede infatti un meccanismo di adeguamento annuale delle retribuzioni minime che garantisce almeno il recupero dell’ 80% dell’inflazione, l’obiettivo era dunque quello di recuperare il 20% drenato di anno in anno. Sulla tutela delle lavoratrici madri, le organizzazioni sindacali, pur auspicando in tempi brevi un recepimento per via legislativa dei contenuti della Convenzione Internazionale ILO n.189 sul lavoro domestico dignitoso, colgono la disponibilità delle controparti a un prolungamento dei tempi di preavviso per le lavoratrici madri, che pur a condizioni specifiche, determina un miglioramento delle tutele. Le parti si sono impegnate a redigere l’ipotesi definitiva del ccnl entro il 31 maggio, per poterla poi sottoporre alle consultazioni nei territori nel mese di giugno, e giungere alla firma definitiva a fine giugno 2013. Pur in una stagione difficile, il rinnovo di un CCNL che coinvolge oltre 2 milioni di lavoratrici e lavoratori è un segnale importante di responsabilità delle Parti Sociali, che ci auguriamo venga colto dal futuro Governo con l’obiettivo di valorizzare sempre più questa professione, così nascosta ma sempre più importante in una stagione di progressiva riduzione del welfare pubblico.
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Foto: gazzettadellavoro.com