Coin, ripartire in sicurezza. Resta il nodo liquidità
Il 6 maggio si è tenuto il confronto con Coin che ha informato le organizzazioni sindacali e le Rsa/Rsu sulle misure che saranno applicate al fine di riaprire progressivamente una parte dei punti vendita. Dalle attività di sanificazione dei locali alla dotazione dei dispositivi di protezione individuali alle misure di distanziamento.
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto prontamente di procedere alla costituzione del Comitato Aziendale per la prevenzione ed il contenimento del Covid-19.
La richiesta è stata recepita e lo stesso dovrebbe a breve essere costituito a livello nazionale con una rappresentatività tale da assicurare risposte alle diverse unità produttive.
La UILTuCS ha chiesto di affrontare anche le tematiche relative alla rotazione della cassa integrazione in presenza di una ripresa seppur parziale dell’attività lavorativa, all’erogazione del saldo dell’una tantum di cui al Ccnl e a quella relativa all’anticipazione di somme utili a ridurre il disagio del mancato reddito disponibile.
L’impresa ha lamentato l’assenza di liquidità ed è in attesa di attivare prestiti bancari di cui alle disposizioni di legge e solo a ripresa delle attività e/o a seguito dell’erogazione di prestiti, ha dichiarato la possibilità di definire forme di anticipazione.
Nel mese di maggio tuttavia ha chiarito che sarà pagato il saldo dell’Una tantum del Ccnl per un importo di 310 euro riferibile al full-time.
Sulla richiesta di definire modalità organizzative utili a determinare un’equa distribuzione delle ore lavorate nell’immediato l’impresa si è impegnata a discutere il tutto a livello di punto vendita per trovare soluzioni condivise.
Il confronto proseguirà nelle prossime settimane.