Scarpe&Scarpe: niente stipendi né sicurezza
Il 6 maggio abbiamo inviato a Scarpe&Scarpe una diffida a procedere al richiamo al lavoro, nei propri negozi, dei lavoratori in assenza di adeguate misure di prevenzione dal rischio contagio da Covid-19.
Infatti, ci viene segnalato che, in vista della riapertura di punti vendita e per lo smaltimento di ordini di prodotti acquistati on line, l’azienda sta richiamando i lavoratori senza aver preventivamente e pienamente adempiuto a quanto prescritto nei Protocolli sottoscritti dal Governo con le parti sociali il 14 marzo e il 24 aprile scorsi.
Siamo tutti consapevoli che stiamo affrontando una situazione nuova e con altissime criticità, quindi nulla può giustificare la messa a rischio della salute delle lavoratrici e dei lavoratori che peraltro non percepiscono le loro retribuzioni da febbraio per inadempienza aziendale e sono ancora in attesa di ricevere l’integrazione salariale prevista a seguito di accordo per la Cassa in Deroga.
La ricerca di una ipotetica liquidità, sulla quale l’azienda continua a essere latitante, non può avvenire in questo modo.
Pertanto, laddove manchino le condizioni di sicurezza previste dalla normativa ordinaria e straordinaria sopra richiamata, nonché dalle disposizioni dell’autorità sanitaria, le nostre organizzazioni territoriali, gli Rls e le Rsa, ed in loro assenza direttamente le lavoratrici e i lavoratori, hanno il diritto e il dovere di segnalarlo alle Autorità ed ai preposti aziendali, e di astenersi dal lavoro.
Questa decisione, fino a quando il datore di lavoro, a cui rimane in capo l’obbligo contrattuale alla retribuzione durante tale periodo di astensione, non realizzi le necessarie condizioni di sicurezza.