Comifar, il punto sull’andamento aziendale. Sulla formazione serve più partecipazione
Il 21 marzo 2019, a Roma si è svolto l’incontro annuale per l’esercizio dei diritti di informazione riguardante il gruppo Comifar.
Erano presenti, per le organizzazioni sindacali, le Federazioni nazionali Filcams, Fisascat e UILTuCS e il coordinamento delle strutture territoriali e delle rappresentanze sindacali aziendali e, per la società, il responsabile delle “Risorse Umane” e relazioni industriali Giorgio Nicolis.
La riunione ha analizzato gli andamenti commerciali e le prospettive per il prossimo anno. La società ha sostanzialmente confermato le strategie avviate negli anni scorsi, che implicano una forte valorizzazione del mercato di riferimento, che con il Network Valore Salute offre un bacino di volume di affari con potenzialità importanti sia in termini di conferma dei fatturati che di future prospettive.
La società in questo momento può contare su una penetrazione del mercato che la pone in posizione di leadership con il 19,63% del mercato. Anche se ci si aspetta una maggior aggressività da parte di alcuni competitor questo dato conferma la posizione aziendale di forza.
Il fatturato netto della società è sostanzialmente in linea con il fatturato dello scorso anno (2.323mila euro nel 2018 contro 2.334mila nel 2017) ed il numero dei dipendenti è attualmente di 1548 dipendenti in Comifar distribuzione.
Il risultato operativo è in leggera ripresa, e pur non raggiungendo i risultati degli anni 2007/2009 (risultato operativo che si assestava su 1,9%) oggi consolida il percorso di crescita di questo ultimo trienno (oggi 0,58% sul fatturato).
Per quanto riguarda i processi di sviluppo la società ha ribadito il forte investimento sul Network Valore Salute con progetti operativi volti a migliorare efficienza e fidelizzazione della rete.
Anche gli investimenti tecnologici (Distribuzione 2.0 e Knapstore) verranno ampliati con il progressivo coinvolgimento di più sedi. In particolare su Distribuzione 2.0 sono in previsione interventi per le sedi di Torino, Trieste, Venticano, Roma Morozzo, Cagliari e Palermo e per il KnapStore sarà previsto un intervento sulla sede di Misterbianco (CT).
Nel corso della riunione si sono anche analizzate le situazioni relative alle sedi di Canosa di Puglia (con un tavolo aperto a livello regionale), Carinaro (che riguarda l’appalto della gestione del magazzino ad una new.co. ove Comifar sarà socio di maggioranza e che prenderà in carico i lavoratori attualmente impiegati nella sede), Lamezia Terme con installazione sistema MxP e infine su Roma Morozzo con la prosecuzione del contratto di solidarietà.
La discussione si è particolarmente incentrata sulla situazione di Carinaro. La scelta di avviare una new.co. a controllo di Comifar è certamente da considerare un passo positivo rispetto alla precedente esternalizzazione.
Ma le organizzazioni sindacali hanno evidenziato che la scelta di applicare un contratto come quello dei Multiservizi rischia di creare frammentazioni pericolose tra la forza lavoro del Gruppo Comifar.
Su questo le organizzazioni sindacali e il coordinamento hanno espresso la necessità di avviare un percorso concordato che preveda l’applicazione degli stessi elementi retributivi in Comifar, includendovi anche la contrattazione di secondo livello.
Due ultimi elementi di discussione riguardano la formazione finanziata e il progetto Survey, con la sottoscrizione di un accordo e il premio di risultato.
Il volume di formazione è sicuramente importante (1896 ore di formazione obbligatoria a cui vanno sommate 1850 ore di formazione trasversale) ma la scelta di indirizzare principalmente la formazione trasversale alle figure di direzione ai diversi livelli dell’organizzazione aziendale non è completamente condivisibile.
I sindacati hanno fatto osservare alla società che solo personale formato e consapevole può offrire qualità, impegno e motivazione elevati a un ciclo produttivo che altrimenti li vedrebbe come semplici spettatori passivi.
Ci si augura in futuro di poter discutere di formazione con una profondità di intervento maggiore di quella illustrata oggi.
Il progetto Survey (analisi di clima aziendale) ha fatto registrare un miglioramento complessivo dei dati registrati con un obiettivo di miglioramento che dovrebbe intervenire principalmente su fattori come miglioramento professionale e crescita e la collaborazione tra i colleghi.
Sul premio di risultato l’andamento degli indicatori ha determinato un premio erogato, su base media nazionale, al 69% del valore target.