Coop 3.0: i dettagli del progetto
Lo scorso 22 Maggio 2015 si è svolto a Roma l’incontro relativo alla fusione di Coop Estense, Coop Adriatica e Coop Consumatori Nordest.
Alla presenza di ANCC, rappresentata dal signor Barsali, Adriano Turrini, probabile prossimo presidente della più grande Cooperativa Italiana di consumo, ha informato le organizzazioni sindacali presenti con le articolazioni territoriali e rappresentate dai Segretari Generali, circa i presupposti ed i propositi della fusione avviata lo scorso 20 marzo 2015 con decisioni assunte nei
consigli di amministrazione delle singole cooperative.
In sintesi i principali contenuti emersi dall’incontro. Il proposito dichiarato è quello di creare la più grande cooperativa italiana
identificata come “Progetto Coop 3.0”, con sede legale e amministrativa a Bologna, e attività dislocate in sedi operative diverse.
Le motivazioni della fusione attengono alle dinamiche economiche e sociali in corso e il progetto appare finalizzato ad assicurare una risposta adeguata nelle dimensioni e nell’innovazione, ai processi di trasformazione in atto, siano essi competitivi o di servizio.
Il piano strategico e industriale prenderà corpo nel corso del 2016. A seguito dell’atto di fusione previsto a fine settembre 2015, dal 1 gennaio dell’anno successivo l’unificazione sarà formale e sostanziale.
I numeri della fusione sono emblematici della dimensione del progetto. La nuova cooperativa, nel 2016, dovrebbe realizzare vendite lorde per 4.3 miliardi di euro, contare su 2,6 milioni di soci e avere oltre 19.600 dipendenti impiegati in 334 punti vendita fra i quali 45 ipermercati.
Tra controllate e partecipate la nuova cooperativa influenzerà le politiche di Coop Sicilia Distribuzione Roma (rete ex Despar), Lazio Distribuzione, Campania distribuzione e Trento Sviluppo, nonché altre società che operano diversificando le attività.
Ai lavoratori, considerati punto di forza per professionalità, impegno e attaccamento alla cooperativa e al sindacato in ragione del ruolo di interlocuzione è stata assicurata disponibilità al confronto costante nel proseguo dello sviluppo del progetto.
A tal proposito si è convenuto da subito, di dar corso ad incontri aziendali di informazione di cui al CCNL e di aggiornare il tavolo nazionale costituito a tutti gli effetti a far data dall’incontro svolto.
I sindacati hanno manifestato apprezzamento per il progetto e dichiarato l’intendimento di voler operare per la stabilità occupazionale e la tutela delle condizioni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori interessati alla fusione.