Coop Alleanza, piano di interventi: scontro sugli appalti

Il giorno 17 marzo 2022 si è svolto l’incontro con Coop Alleanza 3.0.
A seguito della richiesta avanzata dalle organizzazioni sindacali, l’impresa cooperativa ha presentato il piano di interventi portato avanti al fine di ridurre i costi sia per far fronte all’importante aumento dei costi energetici, sia per dare seguito alle leve stabilite dal piano di rilancio.
Gli interventi sono stati elaborati mettendo in termine di paragone quanto avviene nei vari negozi e nelle varie aree della cooperativa, stabilendo così degli standard da applicare in tutta l’impresa e da cui ad esempio è stata individuata la quantità di bilance utilizzate nei banchi serviti in proporzione al fatturato o la quantità di celle frigorifere utilizzate per lo stoccaggio dei freschi.
In questo ambito, più che concentrarsi sugli aspetti della strumentazione a disposizione nei punti vendita, su cui le segreterie nazionali hanno comunque denunciato alcune criticità nella prestazione dell’attività lavorativa e nella qualità del servizio offerto al cliente in conseguenza dei tagli, le organizzazioni sindacali hanno manifestato la propria contrarietà su come si è operato sugli appalti di servizio, in particolare Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS hanno contestato:
- Coop Alleanza ha agito all’interno della rete vendita con azioni rilevanti sull’organizzazione del lavoro e sugli appalti senza dare nessuna informazione ne confronto preventivi alle organizzazioni sindacali.
- Il taglio sugli appalti di pulizie e vigilanza sta determinando criticità occupazionali e riduzione delle ore lavorate per le persone che operano per le ditte appaltatrici.
- La riduzione del servizio di guardiania rende inevitabilmente più critiche le condizioni di sicurezza nei punti vendita.
- L’utilizzo di servizi di investigazione all’interno dei negozi non tiene in considerazione le condizioni contrattuali applicate ai lavoratori.
- Alcuni servizi di pulizia non sono stati ridotti o eliminati ma passati alle competenze dei dipendenti diretti con evidenti ricadute sui carichi di lavoro e sulle mansioni svolte e probabilmente procedendo ad un’internalizzazione del servizio senza tutelare l’occupazione dei lavoratori in appalto.
La cooperativa non ha dato alcuna disponibilità a rivedere le azioni messe in atto in quanto le ritiene indispensabili per il recupero dei costi, dichiarando inoltre che è falsa la denuncia dei sindacati di aver internalizzato il sevizio di pulizia, secondo l’impresa il maggior coinvolgimento dei dipendenti diretti sarebbe limitato a piccoli interventi come ad esempio “raccogliere un barattolo di marmellata caduto a terra”.
Dalle lavoratrici e i lavoratori viene segnalato invece che in alcuni punti vendita molti servizi nuovi sono stati messi a carico dei dipendenti diretti, togliendo di fatto lavoro ai dipendenti delle società in appalto e peggiorando i carichi di lavoro.
Le parti hanno condiviso la possibilità di effettuare incontri a livello territoriale per andare a verificare quanto effettivamente stia avvenendo, invitiamo pertanto le strutture in cui sono state registrate tali criticità ad attivarsi in questa direzione e a segnalare alle segreterie nazionali i casi specifici in cui ai dipendenti diretti siano chieste prestazioni di servizi che in passato venivano svolte da terzi.
Coerentemente con quanto stabilito dalla piattaforma unitaria è responsabilità delle organizzazioni sindacali occuparsi delle condizioni e della tutela occupazionale dei lavoratori in appalto.
Le parti hanno inoltre ripercorso i temi affrontati nelle commissioni, condividendo la necessità di completare negli incontri prossimi il perimetro dei temi da affrontare nella contrattazione integrativa.