Coop Elleuno, i sindacati: polemica inutile e distruttiva
Sono giorni in cui l’Italia guarda con l’attenzione e angoscia quanto sta accadendo a causa dell’emergenza Covid19, in cui si avvicendano tentativi di collaborazione e condivisione per tutelare i lavoratori e aiutare la cittadinanza; eppure , incredibilmente, anche ora c’è chi va in controtendenza e cavalca inadeguatamente il momento per fare inutile polemica ed attaccare lavoratori, operatori, medici e sindacati.
Questa, infatti, è la sola lettura che possiamo dare alle dichiarazioni della Direzione della Cooperativa che Elleuno ha pubblicato in questi giorni, a pagamento, su molte edizioni nazionali dei principali quotidiani.
Una polemica inutile, volgare e distruttiva.
Non si risparmia nessuno nelle dichiarazioni dei vertici di Elleuno: si accusano i lavoratori di “imboscarsi” o di accettare offerte di lavoro dal SSN, i medici di coprire con certificati (evidentemente giudicati “generosi”) i lavoratori che si ammalano e i sindacalisti, di dare voce a richieste fuori dalla realtà e demagogiche oltre a “non conoscere il sudore” e “non aver mai lavorato”.
Nel paginone a pagamento si parla anche, bontà loro, di operatori che non mollano, che saltano riposi e non badano ad orari. Quello che nel paese vedono tutti e che il sindacato vedeva anche prima, visto che con le lavoratrici e i lavoratori parla tutti i giorni; ma non è quello, evidentemente, il cuore del messaggio che si vuole mandare perché l’intento non è quello di ringraziare chi lavora in prima linea e chi nel valore solidaristico e nella cura agli altri crede davvero, ma denigrare l’impegno di tutti.
Ci sono gli operatori “altri”, i presunti “infedeli” e qui c’è il primo errore. Nessuno, infatti, difende eventuali assenteisti, ma evidentemente a Coop Elleuno sfugge che in un momento come questo le persone al lavoro si contagiano e si infettano, soprattutto se – come accade – i datori di lavoro parlano di eroi o di imboscati ma sono i primi a non dotare dei dispositivi necessari chi è in prima linea.
Le cronache sono, purtroppo, piene di medici di famiglia che pagano con la vita l’esercizio della loro professione a causa dall’epidemia. E’ in primo luogo una mancanza di rispetto nei confronti loro e delle loro famiglie lanciare demagogiche accuse generalizzate.
Quanto ai sindacalisti nullafacenti che non hanno mai lavorato, che fanno richieste lontane dalla realtà e che cavalcano la strada della retorica e della demagogia, verrebbe da dire da che pulpito si parla di demagogia…
Quali sarebbero le richieste demagogiche e lontane dalla realtà? Chiedere che i lavoratori lavorino in sicurezza? Che siano forniti tutti di dispostivi di protezione individuale per poter tutelare se stessi e gli ospiti? Chiedere i tamponi o le sanificazioni degli ambienti? Provare a facilitare il passaggio di un lavoratore a un contratto di lavoro di miglior favore è retorica?
O, magari, è retorica chiedere l’applicazione del contratto con il pagamento nei tempi previsti di un’una-tantum di 300€ che ci risulta qua e là Coop Elleuno non sia stata così solerte nel corrispondere?
Se il management di Elleuno non gradisce l’operato sindacale, pazienza. Per noi non è necessariamente un brutto segnale.
Quanto alle querele, il rispetto del lavoro e delle condizioni in cui versano le procure ci ferma dal volerle impegnare per tali indegni contenuti.
Ci basta solo dirvi: vergognatevi.
Infine una piccola sfida la lanciamo noi: quant’è costata l’operazione?
Perché la direzione della Cooperativa non mette i suoi dipendenti nelle condizioni di sapere quanto è costato comprare cinque o sei pagine di quotidiani a tiratura nazionale? Non sarebbe stato meglio investire quelle risorse per dare un riconoscimento agli operatori che in prima linea si stanno sacrificando per garantire i servizi in condizioni proibitive? O ancora, non sarebbe stato preferibile investire quelle risorse nell’acquisto di dispositivi e apparecchiature volte a combattere il virus?
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