Criticità Pam Panorama, Uiltucs: “Dare stabilità all’occupazione, no ai tagli”
Incontro nazionale con il Gruppo Pam Panorama ricco di novità, quello del 29 maggio, con l’impresa che ha circostanziato “il posizionamento” del piano industriale in essere dal 2018 utile nelle premesse a rilanciare l’impresa.
Ribadita dal gruppo la strategia, definita a maggio del 2018, finalizzata a rafforzare la presenza nel territorio al fine di aumentare il fatturato e migliorare la produttività.
Il piano industriale presentato nel 2018 però non decolla come previsto, secondo l’azienda. Diminuisce l’occupazione, aperture e chiusura di punti vendita si susseguono, ci sono possibili cessioni e acquisizioni. Bene Liguria e Lombardia, male Toscana e Lazio.
“Serve dare stabilità all’occupazione e realizzare un nuovo contratto aziendale. No al taglio dei salari” ha replicato il segretario generale aggiunto Uiltucs Paolo Andreani, che rende noto quanto discusso oggi.
In sintesi, il Gruppo mantiene solidità patrimoniale e di mercato, tuttavia si palesano criticità di posizionamento relativamente al format più utile da sviluppare per ad assicurare identità commerciale.
Tra il 2017 e il 2018 scendono le vendite e di oltre 40 milioni di euro attestandosi a 1,450 miliardi di euro. Scende la redditività a seguito della riduzione del numero degli scontrini e della spesa media e conseguentemente cresce l’incidenza del costo del lavoro sul fatturato, tanto che a livello di Gruppo si attesta al 14%,
A soffrire di più sono gli ipermercati. Gli oltre 6800 dipendenti lavorano in maggioranza a tempo parziale (55%) e a tempo indeterminato con una prevalenza del genere femminile del 55%.
La Uiltucs, infine, ha chiesto al Gruppo di portare a costante verifica l’andamento del piano industriale, definendo un calendario di incontri, per valutare le conseguenze dirette sull’occupazione e di aprire una fase di valorizzazione delle relazioni sindacali a tutti i livelli, anche attraverso la definizione di un nuovo contratto integrativo aziendale.
Risulta infatti ormai non più procrastinabile la necessità di affrontare in modo organico tematiche rilavanti quali la stabilità dell’occupazione, la sicurezza, la formazione e la condivisione dell’organizzazione del lavoro. Il confronto è stato aggiornato al prossimo 2 luglio.