Decathlon, i piani aziendali. Focus sul contratto integrativo

Si è svolto il 14 aprile 2022 il consueto incontro con l’azienda Decathlon relativo ai diritti d’informazione, così come previsto dal vigente Ccnl.
Inizialmente ci è stato comunicato un cambio al vertice per quel che riguarda il territorio italiano, ovvero l’avvicendamento della figura di amministratore delegato nella persona di Augusto Felix di nazionalità francese, proveniente dall’internazionale dell’azienda stessa ed in passato a capo della Colombia.
Si è poi tornati al vero oggetto dell’incontro e l’azienda ha fornito i seguenti dati: nel 2021 la media dei dipendenti comprensiva di tutte le tipologie contrattuali è stata di 8.361 unità di cui, 5.877 tempi indeterminati, 1.265 tempi determinati, 501 contratti a chiamata e 718 apprendisti.
Le donne sono in maggioranza 4.579, contro 3.782 uomini. L’80% dei contratti sono part time, 6.725 ed i rimanenti 1.636 sono full time, dato che è stato evidenziato dalle organizzazioni sindacali come una forte criticità in quanto palesemente sbilanciato.
A livello inquadramentale, l’azienda ci ha fornito i seguenti dati: 270 quadri, 1.555 responsabili dal livello 1 al livello 3 e 6.538 addetti dal livello dal 4 al 6.
Per quanto riguarda il dato specifico degli apprendisti, l’azienda ha tenuto a sottolineare come il 91% di essi venga trasformato in contratti a tempo indeterminato.
Sul tema scottante dei prolungamenti orari extracontrattuali, l’azienda ha affermato che sono state lavorate 383.000 ore, tra supplementari e straordinarie, rispetto alle 8.734.000 ore ordinarie.
Questo calcolo porterebbe ad una media per addetto di circa 45 ore di supplementare/straordinario nell’arco dell’anno.
Come sindacati però, su questa tematica abbiamo posto l’accento sui contratti flex che tendono a distorcere e falsare fortemente questo dato, il quale, a nostro avviso, non può che essere collegato con l’altissima percentuale dei contratti Part time presenti in azienda.
Rispetto all’andamento finanziario, il 2021 è stato un anno positivo. Il fatturato si è attestato sul miliardo e 734 milioni di euro, con un utile netto di 81 milioni di euro e scorporando il dato delle vendite online, si evince come esse incidano sul 14% del totale.
Capitolo a parte è stato riservato a quello che l’azienda ha definito come piano di partecipazione agli utili: “condividendo”, il quale secondo quanto riferitoci, cuberà per l’ultimo anno, circa una mensilità aggiuntiva per addetto in azioni.
A questo punto, come Filcams, Fisascat e UILTuCS abbiamo fortemente posto l’esigenza di iniziare a discutere di un percorso che porti ad un vero e proprio Cia.
Tale esigenza è supportata da vari fattori: il primo è dato dal fatto che l’elargizione premiale è assolutamente unilaterale e non condivisa con i lavoratori.
A tutto ciò si aggiungono varie problematiche di carattere normativo (come, ad esempio, i 2 giorni di ferie annue non godute che vengono retribuite dall’azienda) che potrebbero tranquillamente essere gestite nell’alveo della contrattazione come a nostro avviso dovrebbe sempre avvenire.
Per quanto concerne le aperture, è stato sottolineato come, nonostante il periodo pandemico, ve ne siano state ben 8: Trapani, Asti, Belluno, Garda, Venaria, Roma Ostiense, Bologna centro e Taranto.
A livello di modifica di punti vendita ci sono state 3 riduzioni: Prato, Castenedolo e Rozzano, nelle quali, nonostante la riduzione delle superfici di vendita, non ci sono state conseguenze sui livelli occupazionali.
A fronte di ciò, vi sono stati 2 ampliamenti di negozi, Firenze Novoli e Milano Cairoli.
Nel corso del 2022 sono previste 6 nuove aperture: Terni, Milano Corso Buenos Aires, Empoli, Palermo Carini, Roma Collatina e Napoli Fuorigrotta.
Ci saranno invece 2 chiusure: Napoli Arenaccia, il cui personale verrà ricollocato nella nuova apertura di Fuorigrotta o comunque nei punti vendita limitrofi e Porto Gruaro, nel quale non si prevede una rilocalizzazione del punto vendita, ma in cui gli addetti ivi impiegati saranno comunque ricollocati nei punti vendita più prossimi.
Infine abbiamo fortemente insistito su un ragionamento articolato rispetto ad una vera e propria contrattazione di secondo livello. Su questo l’azienda è apparsa molto scettica e rigida sulle posizioni assunte, affermando che già provvede con una premialità e con un regolamento aziendale.
Come rappresentanti dei lavoratori abbiamo ribadito di voler entrare nel merito di entrambe e nel prossimo futuro di voler presentare una vera e propria piattaforma rivendicativa.
Non essendo però formalmente a conoscenza di tale “regolamento”, abbiamo calendarizzato un incontro con l’azienda per il prossimo 23 maggio alle ore 10, al fine di esaminare tale documento ed esplorarne le reciproche possibilità negoziali.