Decathlon, relazioni sindacali in salita
Si è tenuto il 31 maggio nella sede di Federdistribuzione a Milano, l’incontro per l’esercizio dei diritti di informazione con la società Decathlon.
L’azienda ha registrato nel 2017 risultati economici confortanti e in crescita grazie all’apporto di 118 punti vendita. Tra gli aspetti interessanti, la crescita delle vendite è particolarmente significativa nella formula “on line”.
Rispetto all’occupazione, l’organico medio impiegato è stato pari a 8.220 persone; oltre a 5.200 dipendenti con contratto a tempo indeterminato, si aggiungono 1.600 dipendenti con contratto a tempo determinato, 1.050 con rapporto di apprendistato (la cui conferma supera il 90%) e 345 contratti di lavoro intermittente.
L’utilizzo del part time si aggira attorno al 70% e vi è un forte ricorso al lavoro straordinario e supplementare (media 60 ore pro capite anno).
A fronte della richiesta unitaria di strutturare un livello di relazioni sindacali nazionale, Filcams, Fisascat e UILTuCS hanno registrato un irrigidimento dell’azienda.
Si tratta di un tentativo che si aggiunge ad altri già realizzati in passato, senza successo: è evidente che l’unico modo per modificare la posizione aziendale è intraprendere tutte le iniziative di sensibilizzazione e contatto con i lavoratori affinché si determini la giusta attenzione alle numerose problematiche quotidianamente sopportate nei punti di vendita, a partire dall’alto livello di precarietà di reddito che scaturisce dal modello aziendale.
Foto: Quechua – Decathlon Howrah – Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0