Douglas, saltano gli incontri: sindacati scrivono all’azienda

Disappunto. È quanto espresso dai sindacati per la decisione di Douglas del differimento dei due incontri già concordati. Momenti di confronto, questi, che erano previsti per affrontare le criticità e trovare le soluzioni di cui lavoratori e lavoratrici hanno bisogno.
Le tre sigle, armate di carta e penna, hanno inviato all’azienda una missiva.
La riportiamo a seguire.
In riferimento alla vostra del 13 luglio 2022, con la presente le scriventi organizzazioni sindacali sono a significarvi in primis il loro disappunto in merito al differimento dei due incontri precedentemente concordati, ritenendo i confronti sempre utili alla disamina di eventuali criticità e sicuramente atti a rintracciare le debite soluzioni, anche nel tempo, tra le parti.
Entrambe, seppur partendo da presupposti differenti, rappresentando interessi differenti, hanno certamente a cuore il tema della sostenibilità, della continuità, nonché del benessere.
Per quanto fin qui premesso, appare evidente che, è ancor vivo l’interesse delle scriventi nel proseguire nel confronto e pertanto sono a chiedervi l’immediata calendarizzazione di un nuovo appuntamento.
Per quanto attiene al merito della vostra comunicazione vi significhiamo sin da subito che, a nostro avviso, le attività di pulimento e sanificazione non riconducibili nelle mansioni ascritte nel Ccnl alle lavoratrici ed ai lavoratori dipendenti dalla vostra azienda, giuste declaratorie che si intendono ivi richiamate, vanno effettuate previa apposita formazione ed addestramento anche in merito al D.lgs. 81/08 e ai rischi collegati all’utilizzo di prodotti a tal fine impiegati in orari non coincidenti con quelli di apertura al pubblico.
Pur avendo valutato positivamente la dichiarazione da voi effettuata in merito all’assunzione di ulteriori risorse umane, tale dichiarazione non dissipa i dubbi in merito ai carichi di lavoro e ai fabbisogni di personale nei diversi punti vendita.
Dubbi avvallati dalle informazioni pervenuteci in seno al Coordinamento unitario svoltosi il 18 luglio scorso, dal quale è emersa la necessità, in molti casi, di percorsi di formazione on the job per poter espletare le attività oggetto dei contratti individuali, il che comporta un aggravio di carichi di lavoro per il personale insistente nei punti vendita.
L’acquisizione di competenze non vede alcuna contrarietà da parte delle scriventi che la ritengono un valore aggiunto sebbene credano che debba esser effettuata in primis dalla società in indirizzo e da personale qualificato non peggiorando le condizioni dei lavoratori con competenze già acquisite e che necessitano di esser coadiuvati nella quotidianità da persone già in possesso di standard sufficienti di competenze.
Inoltre, sembrerebbe che, le suddette risorse, per i contratti sottoscritti, non possano presiedere le procedure di apertura, chiusura dei punti vendita né le operazioni di cassa e, di conseguenza, nell’immediato, non hanno colmato il vulnus di personale venutosi a determinare a fronte delle vicissitudini recenti.
Si rammenta inoltre che, i progetti illustratici negli ultimi incontri, vedono il coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori ma anche un aggravio di procedure e di tempi nell’effettuazione delle stesse che, ad oggi, spesso impediscono la presa in carico dei clienti o possibili clienti nell’individuazione e/o nel proporre soluzioni di vendita confacenti ai bisogni di questi.
Permane il dubbio, pertanto, in merito al raggiungimento degli obiettivi condivisi e socializzati nel corso degli incontri.
Per quanto riguarda gli approvvigionamenti dei punti vendita, dal suddetto Coordinamento, è emersa una variegata situazione in merito agli stock, spesso valutato insufficiente dai vostri dipendenti che riferiscono che le carenze comportano lamentele da parte della clientela e l’impossibilità di concludere la vendita se non vi è disponibilità da parte del cliente nel ritornare nel punto vendita a distanza di qualche giorno.
Tale situazione, a nostro avviso, potrebbe rappresentare un vantaggio per i vostri competitors e soprattutto per coloro i quali effettuano le vendite mediante l’e-commerce, rappresentando un punto di criticità per quanto riguarda l’investimento sui negozi fisici, che per noi rappresenta tout court la reale possibilità di salvaguardare l’occupazione e il perimetro aziendale, già falcidiato dalla decisione della casa madre di chiudere ben 128 punti vendita sul nostro territorio.
Si registra al contempo un aumento dei furti e la carenza di accordi in merito alla videosorveglianza.
Infine, le scriventi sollecitano l’azienda nel definire le priorità nei compiti richiesti ai venditori.
Appare evidente che la mole di mail, di comunicazioni, di report richiesti in merito al venduto è sensibilmente aumentato nell’ultimo periodo e che le direttive aziendali non sono uniformi sul territorio nazionale.
Confidando in una solerte risposta alla presente richiesta di un tavolo di confronto nazionale, da calendarizzarsi prima della pausa estiva, le scriventi ancora una volta sottolineano la necessità di mantenere buone relazioni sindacali, volte a superare le criticità su descritte creando il giusto clima in ciascun posto di lavoro e le condizioni in cui ciascun dipendete possa sentirsi appagato, motivato promuovendo agli occhi della clientela la giusta immagine dell’azienda che caldeggia la bellezza.
Concetto questo che, a nostro avviso, può essere favorito solo se si contempla il benessere del personale.
Cordiali saluti,
Filcams Cgil – Fisascat Cisl – UILTuCS