Ericsson, un modello di impresa in-sostenibile
Il 16 maggio 2016 l’Amministratore Delegato di Ericsson Telecomunicazioni ha illustrato alle Organizzazioni e Rappresentanze Sindacali il Piano Industriale per il 2016, fotografando la situazione dinamica del mercato e la necessità di adottare un modello organizzativo confacente tra cui emergevano tra le priorità, una necessità di adeguamento degli organici.
Il 10 giugno 2016 l’azienda con una nuova convocazione alle parti sindacali, completava l’esposizione del piano industriale, articolando lo scenario competitivo nelle TLC che vedono i soliti concetti di economia debole in Italia, mancanza di investimenti, scenari piatti di business, consolidamento degli operatori di telecomunicazioni, con conseguente calo della redditività dei servizi offerti da Ericsson e conseguente riposizionamento delle attività verso altre aziende che non fossero di TLC.
L’azienda ha dichiarato per l’anno 2016, 332 esuberi, a loro parere strutturali, di cui 30 dirigenti a cui si assommano, entro il primo semestre del 2017 altre 53 risorse, per un totale dunque di 385 lavoratori e lavoratrici nei prossimi dodici mesi.
Conseguenza di tali esuberi, la dichiarazione di apertura di una procedura di licenziamento collettivo che l’azienda ha formalizzato il 13 giugno, nonostante la ferma richiesta delle organizzazioni sindacali nazionali a non procedere, invitando Ericsson a porre in essere altre riflessioni, congiuntamente col tavolo sindacale.
Tale invito non è stato accolto e i sindacati del comparto del commercio e metalmeccanico prendono atto di tale decisione unilaterale che evidenzia delle riflessioni molto preoccupanti sul futuro di questa multinazionale:
– Quale modello di responsabilità sociale e di etica aziendale intende adottare l’impresa?
– le risorse umane sono “risorse” o costi su cui intervenire in maniera lineare?
– la formazione continua dei lavoratori e lavoratrici in questo mercato così dinamico viene preso in considerazione o è più semplice ricorrere a soluzioni più semplici e immediate?
Tali argomenti saranno sollevati, unitamente alla ricerca di ogni soluzione alternativa utile, nell’ambito del prossimo incontro in sede sindacale previsto dalla normativa vigente.
I sindacati del commercio e del comparto metalmeccanico esprimono la propria solidarietà ai lavoratori e lavoratrici e alle loro famiglie e, per tutto quanto espresso in premessa, dichiarano lo stato di agitazione a livello nazionale, accompagnato da ogni azione di lotta si renda necessaria per la tutela dei diritti dei lavoratori e lavoratrici.
Foto: mobileworld.it