Esselunga, confronto sui contratti stagionali: i dettagli

Si è tenuto in data 18 febbraio 2022 l’incontro con Esselunga Spa, a prosecuzione del confronto avviato su richiesta aziendale nel novembre 2021, per discutere la problematica connessa alla derogabilità di cui al DLgs. n. 81/2015 in tema di contratto a tempo determinato per stagionalità.
Al di là della definizione normativa, il tema che si pone è la reiterabilità del contratto a tempo determinato per incrementi dell’attività a causa di: a) flussi turistici; b) ricorrenze festive.
Siamo, quindi, di fronte a due cause insite nelle caratteristiche strutturali della Grande Distribuzione, cui si è sempre fatto ricorso con occupazione temporanea.
Oggi, alla luce delle limitazioni poste dal D.Lgs. n. 81/2015 e delle modifiche apportate dalla Legge n. 96/2018, vi sono limiti di quantità, successione nei contratti a termine e nei relativi periodi di intervallo che mal si conciliano con le esigenze di cui sopra.
Sulla base di questi elementi, a nostro parere oggettivi, si è sviluppato il confronto: va precisato che analogo negoziato era stato avviato in precedenza con Federdistribuzione con l’obiettivo di un’intesa integrativa del Ccnl, ma con esito negativo.
L’azienda ha proposto di individuare quale criterio per l’individuazione dei punti vendita ad influsso turistico la seguente casistica:
a) località turistiche marittime (ossia situati ad una distanza in linea retta dalla costa del mare non superiore a 20 km);
b) località turistiche lacustri (ossia situati ad una distanza in linea retta dal bordo di un lago, con una superficie superiore a 10 km², non superiore a 20 km)
Per quanto attiene i periodi, la proposta indica:
1) dal 1° maggio al 30 settembre per le località turistiche marittime;
2) dal 15 giugno al 15 settembre per le località turistiche lacustri;
3) dal 20 novembre al 15 gennaio per tutti i negozi;
4) dal 1° novembre al 7 gennaio e nel periodo compreso tra 30 giorni prima e 10 giorni dopo la festività pasquale, per gli stabilimenti di produzione.
Come UILTuCS abbiamo espresso disponibilità alla definizione di un accordo, in considerazione della oggettività della problematica e del significato rispetto alla discussione in atto con Federdistribuzione.
Sotto questo profilo, non sfugge il valore dei criteri prospettati, che si fondano su parametri precisi (“turistico” è stato un termine spesso abusato in passato per giustificare la massima derogabilità); quanto ai periodi, riteniamo che si possano circoscrivere meglio, anche per gli stabilimenti di produzione.
È tuttavia necessario che l’azienda si renda disponibile a prevedere un confronto a livello territoriale e/o di negozio circa il concreto ricorso al contratto a tempo determinato, nonché ad altre soluzioni organizzative (es. incremento temporaneo orario contrattuale part timers) che consentano di rispondere ai picchi di attività: in altre parole, non è accettabile che questi impegni vengano derubricati dai responsabili aziendali a “fastidiosa burocrazia”.
Riteniamo che Rsa/Rsu e organizzazioni sindacali territoriali siano pienamente in grado di affrontare una discussione di merito sull’organizzazione del lavoro nei periodi in oggetto.
Il carattere sperimentale dell’eventuale accordo deve, inoltre, servire per valutare altre soluzioni alla problematica in oggetto.
Il nostro obiettivo è anche il superamento della precarietà del contratto a tempo determinato che, seppur reiterato, lascia il lavoratore nell’incertezza sul proprio futuro.
L’opportunità di una “stabilizzazione” del rapporto di lavoro nella forma del contratto part time verticale annuale può essere importante, almeno per una quota del personale coinvolto.
Rispetto al diritto di precedenza verso altre assunzioni, riteniamo che debba richiamarsi la normativa di legge, evitando qualsivoglia interpretazione strumentale.
Da ultimo, seppure al di fuori dell’ordine del giorno dell’incontro, abbiamo ribadito ancora una volta la necessita di avviare il negoziato per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale.
Sul punto, purtroppo, finora non si è riusciti a convergere unitariamente. Ora, però, si è aggiunta la negativa posizione aziendale che ritiene prioritario il rinnovo del Ccnl.
Sarà necessario insistere con le altre organizzazioni sindacali per modificare questo orientamento.
Il confronto è aggiornato ad un successivo incontro, per la cui definizione si procederà nei prossimi giorni.
Non appena in possesso della nuova data, prevediamo la convocazione preventiva di una riunione delle Rsa/Rsu e delle strutture UILTuCS.