Euronics, concordato: presentato il piano sui punti vendita
Il 21 maggio 2018 si è svolto l’incontro con Galimberti Euronics. Come noto l’azienda ha presentato istanza di concordato in bianco con continuazione di attività 5 febbraio 2018.
Il piano che si sta delineando per i 28 punti vendita prevede che: 11 punti vendita rappresentano il nucleo di interesse che consente la prosecuzione di attività (Limbiate, Como, Selegno, Varese, Pavia, Milano 2 punti vendita, Brescia 2 punti vendita, Verona Bussolenga e Verona CC EST). 6 punti vendita saranno ceduti attraverso la messa all’asta.
11 punti vendita manifestano particolari criticità e saranno chiusi come specificato nella procedura di mobilità.
Il magazzino di Castel d’Azzano sarà chiuso e rimarrà aperto solo quello di Limbiate.
L’azienda ha dichiarato che questa è l’unica strada sostenibile individuata per avere l’approvazione del concordato.
La situazione finanziaria è ancora critica e si è riattivato il rapporto solo con una parte dei fornitori, pertanto alcuni punti vendita, in particolare quelli per cui è prevista la chiusura non stanno ricevendo merce.
L’imprenditore Galimberti, contrariamente a quanto dichiarato nell’ultimo incontro, non ha versato risorse personali nell’impresa. La società immobiliare che fa capo allo stesso imprenditore risulta invece in debito di 7 milioni di euro verso l’azienda.
L’azienda dichiara l’impossibilità ad accedere agli ammortizzatori sociali per crisi essendo cessazioni di attività e a quelli per riorganizzazione non essendoci investimenti.
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto se l’imprenditore che sta investendo in Sardegna con il marchio Euronics ha interesse per i punti vendita di Galimberti, quest’ultima dichiara che è già stato fatto un tentativo ma non c’è stata disponibilità.
Le organizzazioni sindacali hanno richiesto di attivarsi per poter almeno considerare la forza lavoro che sarebbe già formata e quindi di possibile interesse.
Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno quindi chiesto all’impresa la disponibilità a valutare misure alternative al licenziamento ed eventuali incentivi.
L’azienda dichiara che non ha individuato misure alternative al licenziamento e che è sua intenzione procedere con i criteri di legge su base provinciale, eventuali incentivi saranno esclusivamente quelli chi si determinerebbero evitando i costi del mancato accordo.
Le parti hanno comunque condiviso di avviare un confronto in questo ambito già dal prossimo incontro previsto per il 28 maggio 2018 a Roma nella sede della Fisascat Nazionale in Via dei Mille.