Ex Auchan – Conad, sul tavolo il nodo della mobilità
Si è tenuto il 24 febbraio 2020 il secondo incontro relativo alla procedura ex legge n. 223/1991 riguardante le sedi ex Auchan.
I rappresentanti aziendali hanno fornito i dati relativi alla composizione dell’organico, articolati per le sedi di Rozzano (MI), Roncadelle (BS), Vicenza, Ancona, Offagna, Roma, Catania e “altri uffici distaccati” nonché suddivisi per livello di inquadramento, part time/full time, anzianità media.
Tale ultimo dato è particolarmente significativo perché evidenzia differenze territoriali (es. poco meno di 20 anni a Rozzano e ben superiori a Ancona, Roma e Catania).
Come indicato nel “Comunicato alle colleghe e ai colleghi” del 21 febbraio 2020, la proposta di incentivazione all’esodo è rimasta pari a 12 mensilità, salvo dichiarare che nella determinazione sarebbero compresi anche i ratei di 13a e 14°; detto importo sarebbe calcolato su una base salariale composta da “paga base”, “indennità di contingenza”, “terzo elemento”, “scatti di anzianità” maturati al 31.01.2020.
L’incentivazione sarebbe inoltre legata al momento della richiesta del lavoratore, secondo un meccanismo “a scendere”: si riduce a n. 6 mensilità se la disponibilità si manifesta dopo 1.05.2020 e a n. 3 mensilità dopo 1.07.2020 fino a diventare un importo di 1.500 € ove l’opzione venga esercitata dal 1.10.2020.
Secondo l’azienda, la disponibilità alla collocazione volontaria in mobilità sarebbe subordinata anche alle esigenze organizzative per le attività per le quali è prevista la prosecuzione – seppure in termini ridotti – fino al 31.12.2020.
Confermata, infine, la disponibilità ad attivare il ricorso alla Cigs (sebbene senza specificare con quale causale).
Quanto alla ricollocazione, è stata prospettata una generica e verbale disponibilità verso Conad o attraverso iniziative collegate alle politiche attive di competenza delle Regioni.
I sindacati di categoria hanno contestato nuovamente tale impostazione, rilevando che è indispensabile definire un accordo complessivo per una realtà in cui è palese la condizione di progressivo esubero strutturale.
In tal senso, l’intesa deve prevedere sin da ora l’indicazione di tutti gli strumenti che si intendono utilizzare per ridurre il pesante impatto occupazionale:
- definizione delle attività e dei fabbisogni occupazionali per il periodo 1.07.2020 – 31.12.2020;
- ricorso alla Cigs secondo condizioni e modalità da convenire;
- esclusivo criterio della volontarietà; eventuali deroghe temporali alla collocazione in mobilità per esigenze aziendali potranno avvenire solo previo accordo con il singolo lavoratore;
- individuazione di soluzioni di ricollocazione esigibili verso Conad.
Solo in questo modo si può consentire ai lavoratori ed alle lavoratrici di disporre di un quadro chiaro della prospettiva e di poter assumere una decisione circa il proprio percorso.
In questo ambito, la proposta relativa all’incentivazione all’esodo va rivista sia nelle quantità che nei criteri.
I rappresentanti aziendali hanno espresso la disponibilità ad esaminare le richieste e a formulare una nuova proposta di accordo nel nuovo incontro fissato per il giorno 5 marzo alle ore 15 a Roma.