Farmacie e sicurezza dei lavoratori, lettera al Governo
Lettera al presidente del Consiglio Conte, al ministro della Salute Speranza, al commissario Straordinario Emergenza Coronavirus Arcuri e al Capodipartimento Protezione Civile Borrelli.
L’hanno inviata i segretari generali della Uiltucs e delle altre categorie sindacali che seguono il settore, per portare l’attenzione sulla situazione dei lavoratori di questo servizio essenziale per i cittadini, presidio sanitario di prossimità sul territorio, frequentate da molti anziani e malati cronici per ovvi motivi di necessità, in questi giorni impegnati strenuamente al pari di molti altri operatori sanitari o parasanitari.
“I farmacisti – si legge in una nota – stanno infatti fronteggiando un aumento degli accessi nella loro farmacie e dei carichi di lavoro conseguenti: consigliano, informano e rassicurano e sono uno dei filtri su cui il sistema sanitario nel suo complesso può contare.
Le farmacie però operano in una attività che abbraccia sia le necessità sanitarie che la vendita di altri prodotti, con strutture che non sempre riescono a conciliare esigenze sanitarie e logiche commerciali.
A tal proposito ci pervengono ancora numerose segnalazioni riguardo alla disomogenea applicazione delle norme e prassi indispensabili a garantirne la sicurezza sanitaria”. “Ad esempio la mancata consegna di Dpi (mascherine FFP2 e FFP3 in numero sufficiente e guanti per esempio) e la mancata applicazione di interventi strutturali (diaframmi in plexiglas sui banconi, sanificazione quotidiana degli ambienti e degli strumenti di lavoro)”.
I sindacati hanno “già sollevato alle associazioni datoriali nazionali Assofarm e Federfarma un’urgente rivalutazione del rischio biologico nei Dvr di tutte le aziende e diversi interventi sono stati fatti in questa settimana – conclude la lettera – anche con il coinvolgimento dei rappresentanti sindacali e dei Rls ove presenti, ma ad oggi, siamo fortemente preoccupati per l’inerzia di molte realtà che ancora ci viene segnalata dai lavoratori”.