#FuoriTutti Ancora Più Forte!, le ragioni dello sciopero
Sabato 28 maggio, sciopero generale dei 300 mila addetti di supermercati, ipermercati, grandi magazzini della Grande distribuzione organizzata aderenti a Federdistribuzione per rivendicare il contratto nazionale di lavoro atteso da due anni e mezzo.
La protesta #FuoriTutti Ancora Più Forte!, che si svolgerà con presidi e mobilitazioni regionali e locali, è stata indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UILTuCS.
La dichiarazione di Brunetto Boco, Segretario generale della UILTuCS: «Abbiamo atteso invano che Federdistribuzione tornasse sui suoi improvvidi passi e riaprisse la partita per la definizione del primo contratto collettivo nazionale di lavoro per le aziende della Grande distribuzione organizzata. Avevamo denunciato, qualche settimana fa, come non vi fossero più margini per trattare con chi si presentava al tavolo con diktat e veti, arroganza e chiusura. Da lì la decisione di far cessare le trattative contrattuali. Il passare dei giorni non ha portato consiglio, però, ai vertici dell’associazione datoriale. E, dunque, non è rimasta altra via che quella dello sciopero generale. Ma anche questa è solo una tappa. Ci faremo sentire in tutte le sedi, da quelle politiche a quelle giudiziarie. Non è neppure più una questione meramente sindacale o contrattuale: sono in gioco valori che attengono alla democrazia delle relazioni industriali in questo Paese».
Le ragioni della rottura sono da ricondurre alle condizioni inderogabili e non negoziabili poste da Federdistribuzione per la sigla del contratto, vale a dire:
- la destrutturazione del sistema di inquadramenti utilizzando la leva del jobs act;
- l’imposizione di norme destinate a consentire alle aziende di derogare a tutte le norme del futuro contratto anche in assenza di accordo tra le parti a livello aziendale;
- la definizione di aumenti salariali che determinerebbe al 31.12.2018 una massa salariale di 1.831 euro al 4° livello a fronte dei 3.000 euro previsti alla stessa data e al medesimo livello d’inquadramento dal contratto applicato ai dipendenti delle altre aziende del commercio, ossia alla stragrande maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.
Porre a oltre due anni e mezzo dall’inizio dei negoziati tali condizioni inderogabili e non negoziabili dimostra che l’asserita volontà di Federdistribuzione di realizzare un’intesa è priva di fondamento. Federdistribuzione vorrebbe imporre un diktat inaccettabile attraverso cui realizzare un evidente vantaggio competitivo a danno dei propri dipendenti.
In aggiunta a ciò è emersa palese la volontà di Federdistribuzione di modificare in peggio le norme contrattuali sul mercato del lavoro, l’orario di lavoro e la bilateralità, con particolare riferimento ai sistemi di welfare (assistenza e previdenza integrative), determinando un danno aggiuntivo per i dipendenti delle imprese ad essa associate.
Le organizzazioni sindacali Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e UILTuCS hanno proclamato, dunque, nelle aziende aderenti a Federdistribuzione, uno sciopero nazionale per l’intera giornata di domani 28 maggio 2016.