Fusione Auchan-Conad: facciamo chiarezza sulla seconda delibera dell’Antitrust
Il 20 gennaio 2020 l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust) ha emanato una seconda delibera relativamente alla fusione dei punti vendita ex-Auchan retail (ora BDC-Margherita distribuzione) con Conad relativamente alla quale la UILTuCS ritiene opportuno fornire alcune indicazioni interpretative.
1.
Innanzitutto, non si tratta ancora della delibera definitiva ma solo di un aggiornamento alla luce delle variazioni intervenute nelle ultime settimane, in particolare la cessione di 28 supermercati a Carrefour e 4 a Esselunga.
L’Authority si prende altri 45 giorni di tempo, vale a dire fino al 7 marzo (che è sabato, per cui diventerà con ogni probabilità il 9 marzo) per formulare la deliberazione conclusiva.
2.
L’Authority opera inoltre una ridefinizione delle formule commerciali (introducendo la formula “superette”) e delle superfici di vendita ad esse pertinenti, ragione per cui saltano completamente i numeri cui ci eravamo abituati sulla base delle definizioni indicate a suo tempo da Auchan.
In pratica diversi IperSimply (che nella definizione Auchan erano supermercati e rientravano nella rete Sma) sono ora classificati come Ipermercati, il che risulta evidentemente rilevante ai fini della identificazione delle percentuali di mercato detenute nelle diverse formule e nei diversi territori.
3.
Per effetto di tutto ciò, i punti vendita in “sovrapposizione” già appartenenti ad Auchan retail scendono dai 147 indicati nel primo pronunciamento dell’Antitrust a 101, e sono articolati in 10 superette, 65 supermercati e 26 ipermercati, come descritto nella successiva tabella in cui li disarticoliamo e riassumiamo a nostra volta per provincia di appartenenza.
Da essa si evince quanto in realtà avevamo già intuito a suo tempo, vale a dire una concentrazione prevalente di tali sovrapposizioni sulla dorsale adriatica (38 punti vendita, 24 nelle Marche, 8 in Abruzzo e 6 in Romagna) e a Roma (32 punti vendita).
Anche nella provincia di Brescia si ha un’importante concentrazione (10 sovrapposizioni), mentre da un punto di vista “quantitativo”, ossia relativamente ai soli ipermercati, vanno segnalate le aree di Roma (5), Napoli (3), Brescia (3), Lodi (2), Palermo (2), Pescara (2), Teramo (2) e della Sardegna (4), che assommano quindi 23 dei 26 ipermercati identificati dall’Authority.
4.
Un ulteriore aspetto rilevante è altresì costituito da quelle situazioni in cui l’Antitrust evidenzia una quota di mercato aggregata tra le parti (ex-Auchan e Conad sommate) pari o superiore al 50%, laddove evidentemente riterrà assolutamente indispensabile intervenire per evitare che si realizzi una posizione di dominio sul mercato.
Tale situazione viene rilevata dall’Antitrust rispetto a 20 punti vendita (4 superette, 9 supermercati e 7 ipermercati) e precisamente:
- 3 superette in provincia di Fermo e 1 in provincia di Forlì-Cesena;
- 2 supermercati nella provincia di Forlì-Cesena e 1 supermercato nelle province di Milano, Venezia, Parma, Rimini, Pesaro-Urbino, Ancona e Pescara;
- 2 ipermercati in provincia di Pescara e 1 ipermercato nelle province di Lodi, Roma, Napoli, Palermo e Olbia.
Da quanto sopra descritto sommariamente emerge con chiarezza la persistente complessità della situazione, che prolungherà ulteriormente i tempi di completamento dell’operazione globalmente intesa in attesa che l’Authority definisca la materia in modo compiuto e definitivo.