Grancasa, fumata nera al Ministero: verso un nuovo sciopero
In data 27 maggio 2019 a Roma, al Ministero del Lavoro, si è tenuto il previsto incontro finalizzato ad effettuare l’esame congiunto relativo alla fase amministrativa della procedura di licenziamento collettivo della società Grancasa S.p.A..
Nonostante l’intervento del Ministero del Lavoro nel sollecitare la direzione aziendale a trovare soluzioni condivise volte a ridurre quanto più possibile l’impatto occupazionale, l’impresa ha mantenuto lo stesso approccio di chiusura degli incontri in sede sindacale, rigettando la proposta di attivare per altri 8 mesi il contratto di solidarietà, il recupero delle ore esuberanti attraverso la riduzione volontaria dei dipendenti da full-time a part-time.
L’unico passo avanti da parte di Grancasa è stato l’aumento di tre mensilità, quindi sette, rispetto alle quattro proposte in sede sindacale, oltre all’indennizzo del preavviso.
Inoltre, al contrario di quanto emerso negli incontri precedenti, i dirigenti aziendali presenti al Ministero, hanno dichiarato chiaramente che la riduzione del personale è propedeutica a rendere appetibile i punti vendita per provare a venderli.
I sindacati di categoria, unitariamente, hanno dichiarato l’indisponibilità ad arrivare ad un esito positivo della procedura, ricordando che il tema esuberi riguarda anche le società Mercatone di Desenzano S.r.l., Mercatone dell’Umbria S.r.l. e Gest Due S.r.l., nonostante giuridicamente verranno gestite nelle sedi territoriali del Ministero del Lavoro su cui insistono.
Inoltre le organizzazioni sindacali hanno ritenuto irricevibile ed incomprensibile come la strategia aziendale abbia quale obiettivo solo la salvaguardia imprenditoriale facendola gravare oggi sulle spalle dei 100 lavoratori, non escludendo che nel futuro possa gravare sul resto della popolazione aziendale, attraverso il percorso di vendita.
L’incontro si è concluso con il rinvio ad un altro appuntamento sempre in sede ministeriale che si terrà il giorno 7 giugno alle ore 10,30.
Per quanto riguarda il percorso di mobilitazione intrapreso nei giorni 26 e 27 maggio, compresi i presidi che si sono svolti nei giorni di sciopero, Filcams, Fisascat e UILTuCS hanno registrato un’adesione molto ampia, raggiungendo punte del 100%.
A fronte dell’esito dell’incontro ministeriale, in vista del prossimo appuntamento è necessario tenere alta la tensione, infatti, la Struttura sindacale Nazionale, unitamente ai territori e alle Rsa/Rsu, ha condiviso la necessità di continuare con la mobilitazione decidendo di proclamare un’altra giornata di sciopero da tenersi sabato 1 giugno 2019.