Grandvision, l’azienda non dialoga: scatta la protesta
Giovedì 12 febbraio 2020 a Bologna, all’hotel I Portici, sono riprese le trattative per definire il primo contratto integrativo Grandvision.
Le aspettative erano già improntate ad un certo pessimismo, viste anche le profonde differenze venute allo scoperto nella precedente sessione di trattative.
C’era però anche una certa attesa non solo perché si sta avvicinando il momento dell’acquisizione di Grandvision da parte di Luxottica (attualmente l’operazione è alla valutazione dell’Antitrust europeo), ma anche per la recente “visita” fatta in Italia da dirigenti dell’attuale casa-madre olandese.
La riunione è stata impostata dalle organizzazioni sindacali in modo tale da far emergere con chiarezza le reciproche posizioni, misurarne le distanze e cercare di trovare una sintesi soddisfacente per entrambe le parti.
Purtroppo la delegazione sindacale si è trovata subito di fronte a dei no decisi, che poi si sono rivelati anche non suscettibili di possibili mediazioni.
La responsabile delle relazioni sindacali di Grandvsion Italia, Barbara Celani, ha infatti chiarito immediatamente che non erano emerse novità e che la situazione di incertezza derivante dall’imminente passaggio di proprietà impediva di sottoscrivere un accordo integrativo.
Sospesa a questo punto la riunione, le segreterie nazionali e il coordinamento sindacale delle strutture e dei rappresentanti aziendali hanno fatto un’approfondita valutazione dello stato delle trattative.
È emerso quindi l’orientamento di rinunciare per il momento, vista l’assoluta indisponibilità dell’azienda, a definire un vero e proprio integrativo, puntando invece ad un accordo su alcune materie, che avevano visto, peraltro, nei mesi scorsi un certo avvicinamento tra le parti.
Alla ripresa del negoziato le segreterie nazionali, a nome di tutto il coordinamento, hanno proposto all’azienda alcuni sintetici punti, che avrebbero dovuto costituire i contenuti di un “accordo-ponte”:
a) un protocollo di relazioni sindacali con l’obiettivo di individuare ruoli di interlocuzione e materie oggetto di confronto a livello sia nazionale che territoriale;
b) l’impegno dell’azienda a programmare i turni e gli orari di lavoro con il maggior anticipo possibile;
c) l’incremento della maggiorazione per il lavoro domenicale prevista dal ccnl, che peraltro l’azienda –durante la trattativa- si era detta disponibile ad aumentare;
d) la sottoscrizione di un accordo per la detassazione dell’attuale meccanismo di salario variabile, naturalmente previa verifica dei suoi meccanismi di funzionamento (nonostante tutte le richieste il testo dell’attuale regolamento non è stato messo a disposizione delle segreterie nazionali).
“Fuori quota” c’era pure la disponibilità delle organizzazioni sindacali a sottoscrivere un accordo sulla “videosorveglianza”, disponibilità che alla fine non è stata presa in considerazione.
Purtroppo la risposta dell’azienda è stata ancora una volta negativa: la responsabile delle relazioni sindacali di Grandvision ha continuato ad affermare l’impossibilità di sottoscrivere un qualsiasi tipo di accordo.
A questo punto le segreterie nazionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno preso atto dell’inutilità di proseguire il confronto e di fissare ulteriori appuntamenti, almeno senza una profonda modifica dell’atteggiamento aziendale.
A riunione finita, le segreterie nazionali e il coordinamento sindacale hanno deciso quindi una serie di iniziative di protesta e di lotta, con l’obiettivo di far recedere l’azienda dalla sua posizione intransigente.
A questo fine:
1) viene proclamato lo stato di agitazione, con sospensione di tutti gli straordinari;
2) verrà indetta una “manifestazione-sit in” da tenersi di fronte alla sede di Grandvision a Bologna, in data che verrà decisa –su mandato del coordinamento- dalle segreterie nazionali;
3) verranno avviate o riprese a livello territoriale tutte le iniziative volte al puntuale rispetto di tutte le norme previste dal vigente ccnl in tema di orari turni, straordinari, lavoro domenicale e festivo ecc.;
4) verrà ribadito in ogni occasione il diritto dei lavoratori ad usufruire di un congruo buono pasto.
Le segreterie nazionali si mettono a disposizione per sostenere le ulteriori iniziative, che i territori vorranno mettere in campo.