Iniziativa unitaria sugli Ammortizzatori Sociali in deroga
Malgrado le nostre ripetute sollecitazioni nei confronti del Ministero del Lavoro, nelle quali abbiamo ribadito la forte preoccupazione per l’insufficienza delle risorse sinora ripartite tra le Regioni, che in alcuni casi non sono riuscite a coprire le domande relative al 2013, e dopo le dichiarazioni da parte dello stesso Ministro del Lavoro Poletti sulla necessità di reperire un ulteriore miliardo di euro per dare piena copertura al fabbisogno dell’anno in corso, nella maggioranza delle Regioni si sta arrivando al blocco di nuove autorizzazioni sia per cassa integrazione che per mobilità in deroga. Non è quindi comprensibile che le risorse già stanziate ed immediatamente disponibili non siano ripartite per dare una risposta alle migliaia di lavoratori e lavoratrici che, in alcuni casi, sono in attesa del sussidio da mesi creando così una vera e propria emergenza sociale. Nonostante tutto, con grande senso di responsabilità, le parti sociali stanno rinnovando gli accordi per gli ammortizzatori sociali in deroga per ulteriori tre mesi con l’obiettivo di evitare che le aziende avviino le procedure di licenziamento. Per queste ragioni abbiamo convenuto unitariamente sulla necessità di avviare una serie di iniziative sul territorio con l’obiettivo di sensibilizzare le Istituzioni e la stessa opinione pubblica. Riteniamo che vada dato un segnale forte non solo riguardo al mancato finanziamento della cassa in deroga, ma soprattutto rispetto alla bozza di Decreto Interministeriale di riordino dei criteri di concessione per gli ammortizzatori sociali in deroga, le cui limitazioni – se confermate – potrebbero determinare una drastica riduzione dei periodi di fruizione degli ammortizzatori stessi. Naturalmente, se le iniziative nel territorio non dovessero ottenere il risultato sperato, i nostri sforzi dovranno convergere in una manifestazione a carattere nazionale individuando le modalità più efficaci finalizzate all’ottenimento, rapido, di atti concreti del Governo.
CGIL CISL UIL
Roma, 17 aprile 2014