Intelligenza Artificiale e protezione dei dati dei lavoratori: UNI Global fissa le priorità
UNI Global Union, sindacato internazionale che rappresenta 20 milioni di lavoratori dei servizi in 150 Paesi, ha pubblicato di recente delle linee guida per governare il futuro mondo del lavoro.
I principi, da applicare ai contratti collettivi e agli standard internazionali del diritto del lavoro, sono il primo passo importante per dare voce ai lavoratori e ai sindacati su temi come la raccolta dei dati e l’intelligenza artificiale nei luoghi di lavoro.
“La raccolta dei dati e l’intelligenza artificiale sono la prossima frontiera del movimento sindacale. Così come i sindacati hanno fissato salari, orari di lavoro e standard di sicurezza durante la Rivoluzione Industriale, così è urgente fissare nuovi riferimenti per la Rivoluzione Digitale”, ha dichiarato Philip Jennings, Segretario Generale di UNI.
I dati stanno diventando rapidamente una risorsa centrale per l’economia globale, e oggi, i lavoratori non hanno controllo sulle montagne di dati che i loro datori di lavoro raccolgono alle loro spalle. Allo stesso tempo, alcuni esperti di tecnologia mettono in guardia su una possibile apocalisse lavorativa spinta dai progressi tecnologici. Questi sviluppi, se lasciati senza controllo, creeranno una disuguaglianza globale ancora più evidente.
Le “10 priorità per la protezione e la privacy dei dati dei lavoratori” di UNI fornisce un quadro di riferimento per indirizzare il crescente uso di dati delle aziende che prendono decisioni come l’assunzione o il licenziamento con poche regole per proteggere i dati dei lavoratori e la loro privacy.
Un principio chiave è che i lavoratori devono avere il pieno diritto sui dati personali raccolti, incluso il diritto alla correzione/blocco/cancellazione dei dati. Questi dati devono essere pure portatili: una domanda principalmente importante per i lavoratori delle piattaforme, che hanno centinaia di ore di patrimonio sulle loro valutazioni.
Un altro principio importante è il “diritto di spiegazione”, cioè che i lavoratori debbano essere in condizione di vedere che tipo di dati i datori di lavoro stanno raccogliendo e come vengono usati per informare il management ai fini di decidere per un’assunzione, un licenziamento, un rimprovero o una promozione dei lavoratori. Senza questo diritto, secondo UNI, ci saranno valutazioni inadeguate da parte di chi prende decisioni in azienda e alcuna possibilità di controllare se i dati siano stati usati in maniera etica e senza alcuna discriminazione.
Il documento offre anche delle linee guida sui dati biometrici, la trasparenza dei dati, sull’uso del tracciamento geo localizzato attraverso l’uso dei cosiddetti “wearables” (dispositivi indossabili), e sulla formazione di comitati di governance dei dati a livello aziendale.
Con attenzione particolare al potere dell’Intelligenza Artificiale nel rimpiazzare i lavoratori e distruggere lavori, i “10 principi per un’etica dell’Intelligenza Artificiale” di UNI Global Union forniscono delle richieste concrete rispetto la sua trasparenza e applicazione.
Si stima che oltre il 50% del lavoro oggi svolto da esseri umani possa essere fatto in maniera più efficiente e veloce da sistemi automatizzati e i lavoratori stanno già vedendo sia i benefici, sia i limiti di questa tecnologia.
I principi UNI daranno aiuto nell’assicurare che l’IA serva sia all’umanità e al pianeta adottando un approccio “human-in-command”, dove le macchine restano macchine e l’uomo abbia sempre il controllo, imparziale, che includa etnie, generi e orientamenti sessuali, a supporto delle libertà e dei diritti fondamentali e non venga usato per armamenti o guerre.
Un esempio pratico dei principi UNI è dato dalle negoziazioni in corso dal sindacato olandese FNV con le associazioni datoriali nel settore delle pulizie circa il ruolo dell’Intelligenza Artificiale e della robotica nel settore.
Il sindacato sta contrattando proattivamente per assicurare che le nuove tecnologie nel settore migliorino la qualità di vita e di lavoro per gli addetti – e non semplicemente un dislocamento dei posti di lavoro.
FNV sta sostenendo una strategia di co-creazione, complementarità e comproprietà nel processo di robotizzazione nel settore.
UNI Global Union sta lavorando a un accordo globale sull’etica dell’Intelligenza Artificiale per indirizzare e prevenire eventuali conseguenze negative involontarie dell’IA e rafforzare i benefici verso i lavoratori e la società in generale.
Jennings ha aggiunto che “tutti gli stakeholders devono essere presenti al tavolo così che i benefici dell’innovazione siano per molti – non solo per pochi – poiché la situazione attuale mostra come non ci si possa fidare delle aziende tecnologiche e dei datori di lavoro per prendere le migliori decisioni per la nostra società.
Senza una partecipazione forte del movimento sindacale internazionale, i dati saranno usati per allargare il già ampio divario tra chi ha e chi non ha, minare l’auto-determinazione e indebolire le nostre democrazie”.