Isola Verde, prosegue il confronto su esuberi e costi aziendali
Lunedì 27 aprile 2015 si è svolto l’incontro tra la società Isola Verde Erboristerie e le organizzazioni sindacali di categoria al fine di proseguire il confronto sulle problematiche denunciate dalla società e sul piano di riduzione dei costi proposto dalla stessa.
La società ha confermato i punti essenziali del piano, che comprende alcune chiusure (circa 20), un numero cospicuo di punti vendita che verranno ceduti tramite affitti di rami di azienda e un pacchetto di deroghe al contratto nazionale (quattordicesima mensilità, maggiorazioni supplementari e straordinario, clausole elastiche e flessibili, maggiorazioni lavoro domenicale e festivo, maturazione rol, scatti di anzianità, qualifiche di livello).
I sindacati hanno ribadito la difficoltà di affrontare un piano così articolato, anche in rapporto alla panoramica contrattuale, riportando l’orientamento emerso dalla consultazione dei lavoratori e delle lavoratrici che, pur esprimendo preoccupazione per la situazione, ritengono troppo onerose le richieste aziendali a fronte della debolezza degli impegni in ordine alla tenuta occupazionale e sul piano industriale.
Si è cercato di comprendere se ci fossero i margini per maggiori impegni da parte dell’azienda rispetto al mantenimento del livello occupazionale del perimetro attuale di Isola Verde Erboristerie, chiedendo la sottoscrizione di un impegno forte sull’impegno a ricollocare gli esuberi di negozi in chiusura e sul mantenimento dei posti di lavoro per tutta la durata dell’accordo. Inoltre è stato chiesto all’azienda di ridurre le richieste di deroghe, effettuando anche un approfondimento rispetto a quali fossero le disponibilità aziendali in questo senso.
La società ha espresso una disponibilità a prendere maggiori impegni sugli esuberi dei punti vendita in chiusura, pur riaffermando che sarà necessaria di una mobilità per parte del personale e prospettando che le chiusure future non potranno sempre prevedere meccanismi di ricollocazione.
Inoltre la disponibilità dell’azienda a ridurre le richieste sulle deroghe è limitata ad alcune voci. L’azienda ha anche aggiunto ulteriori richieste relative ai rati di quattordicesima già maturati, che, per problemi di cassa, è stato chiesto ai sindacati se possano essere rateizzati, a fronte di una diminuzione della deroga sulla quattordicesima da 24 mesi a 18.
Il confronto si è quindi fermato vista l’impossibilità di trovare elementi comuni di intesa allo stato dell’arte, con l’impegno a un aggiornamento futuro. Le organizzazioni sindacali hanno ribadito che rimane centrale il tema della fiducia nei confronti dell’azienda e delle scelte del management: dopo il percorso di stabilizzazione, sono mancate le occasioni di confronto necessarie e non si è vista una capacità di affrontare i problemi sia sull’organizzazione del lavoro che sulle carenze gestionali.
L’uniformità dell’applicazione del CCNL, l’avverarsi degli impegni sulla ricapitalizzazione, oltre che la condotta dell’azienda sulle cessione di ramo annunciate, rappresenteranno per i sindacati un banco di prova per testare una rinnovata affidabilità.