Leroy Merlin, il punto e le prospettive post pandemia
Nella mattina del 17 maggio si è svolto in videoconferenza l’incontro informativo annuale con Leroy Merlin.
L’azienda ha dichiarato di aver avuto nel corso del 2020 un andamento negativo influenzato dalla pandemia e dalle misure ristrettiva ad essa
connesse, con particolare riferimento alla chiusura dei centri commerciali nei fine settimana che prosegue ancora attualmente e con ogni probabilità fino a giugno.
Nel primo trimestre del 2021 la cifra d’affari risulta in incremento del 4,4% con un trend che dovrebbe proseguire anche nel trimestre in corso.
L’organico aziendale è rimasto stabile con 7.351 occupati totali al 31 dicembre 2020 rispetto ai 7.361 di un anno prima (e ai 6.987 del 31 dicembre 2018), ripartiti tra 3.896 full-time
(53% del totale, di cui circa 1.000 donne) e 3.455 part-time (47% del totale, di cui circa 2.200 donne).
Le assunzioni con contratto a termine sono invece crollate rispetto all’anno
precedente, e si sono concentrate nel periodo estivo (terzo trimestre), mentre anche le altre assunzioni con contratto di apprendistato e con contratti “atipici” si sono notevolmente ridotte.
L’azienda ha lamentato un ulteriore peggioramento del dato delle differenze inventariali riconducibile soprattutto alle differenze dovute a “cause sconosciute”, mentre quello relativo a rotture e avarie sarebbe risultato stabile ancorché molto consistente, ragione per cui ci è stato comunicato l’avvio di un programma speciale per rilevare motivi di tale fenomeno e finalizzato all’adozione di misure specifiche d’intervento.
L’attività formativa rivolta al personale, nonostante la pandemia, si è mantenuta sostanzialmente invariata.
L’azienda ha inoltre precisato che è in via di elaborazione da parte dell’Anpal la richiesta di intervento del Fondo Nuove Competenze in forza dell’accordo siglato con Filcams, Fisascat e UILTuCS nelle settimane passate.
Per quanto attiene i contagi da Covid19 l’azienda ha dichiarato di aver censito trai propri dipendenti complessivamente 450 contagiati, di cui però solo un numero limitatissimo (una decina) riconducibili a contagi avvenuti sul luogo di lavoro.
L’azienda ha inoltre confermato che è in atto un programma di concentrazione degli appalti per le pulizie interne dei punti vendita su due soli operatori a livello nazionale. Progressivamente nel corso di quest’anno e degli anni futuri (in relazione alla scadenza dei contratti in essere) subentreranno nelle pulizie due soli operatori (la ditta Papalini e la Cm service srl), rispetto alla quali l’azienda ha confermato di aver avuto garanzia dell’applicazione di un Ccnl sottoscritto con le organizzazioni sindacali comparativamente maggiormente rappresentative e dell’applicazione della “clausola sociale” prevista nei casi di subentro in un contratto di appalto.