Manpower, è scontro su 30 licenziamenti
Il 20 marzo 2018 si è tenuto l’incontro nazionale con la direzione del personale del Gruppo Manpower, richiesto dalle organizzazioni sindacali a seguito delle segnalazioni relative alle pressioni aziendali fatte ad una trentina di dipendenti con lo scopo di estrometterli dall’azienda, con la debole giustificazione di bassi risultati individuali.
I sindacati hanno espresso la loro ferma contrarietà sia sul metodo, sia sul merito che ha spinto l’azienda ad intraprendere questa strada.
In particolare, relativamente al merito, hanno ribadito che la redditività individuale e il non raggiungimento degli obiettivi economici determinati dall’individuazione unilaterale del budget non è in alcun modo una motivazione per licenziare alcun lavoratore.
Mentre sul metodo, tenuto conto che tali azioni coinvolgono una trentina di dipendenti, il quadro normativo prevede l’avvio di una procedura secondo la legge vigente, sempre che le relative motivazioni siano compatibili.
L’azienda, nel confermare che sono in atto colloqui individuali finalizzati all’uscita per circa 30 lavoratori e lavoratrici su tutte le linee di business e territori, conferma anche che tale operazione non ha lo scopo di una riduzione dell’attuale livello occupazionale o ad un’attività finalizzata ad una mera riduzione di costi, bensì il gruppo Manpower intende sostituire tali lavoratori e lavoratrici con nuove figure più specializzate.
Unitariamente i sindacati hanno ribadito l’irricevibilità e l’inaccettabilità di tali motivazioni, evidenziando che in nessun caso il mancato raggiungimento di un obiettivo economico di budget, fissato unilateralmente dall’azienda, possa costituire motivo di uscita dall’azienda di un lavoratore subordinato.
E in ragione di ciò hanno richiesto di cessare immediatamente qualsiasi ulteriore colloquio individuale finalizzato all’uscita dei suddetti lavoratori.
Qualora esistessero motivazioni organizzative alla base di tali iniziative, Filcams, Fisascat e UILTuCS si sono rese disponibili a trovare soluzioni alternative e condivise che si inquadrino nell’ambito delle normali relazioni sindacali e nel rispetto della normativa vigente, all’esclusivo fine del mantenimento dell’attuale livello occupazionale.
Inoltre, hanno puntualizzato che in questo contesto tutta l’attenzione va dedicata alla difesa dei lavoratori e delle lavoratrici, considerando non prioritari altri temi posti dall’azienda, fino a quando verrà ristabilito un quadro di corrette relazioni sindacali e di rispetto dei lavoratori.
I sindacati hanno confermato al Gruppo Manpower, che le questioni poste sul tavolo dall’azienda, non sono condivisibili da nessun punto di vista, preannunciando che valuteranno le iniziative di contrasto da mettere in campo.
Il 9 aprile 2018 dalle ore 11 alle ore 15, a Bologna, in via Marconi 67/2, alla Camera del Lavoro, si terrà la riunione del Coordinamento Unitario Nazionale, finalizzato a condividere quali azioni mettere in campo per contrastare l’azione al quanto discutibile del Gruppo Manpower.
Infine, si invitano tutte le RSA e le strutture territoriali a svolgere un’azione di informazione capillare della popolazione aziendale attraverso le assemblee sindacali.